Un mese di sigaretta elettronica, ecco cosa succede
Per VanityFair.it
I dibattiti sulle sigarette elettroniche sono di grande attualità: se fanno smettere di fumare, se fanno più o meno male delle sigarette tradizionali, se fanno iniziare a fumare chi non lo faceva prima, quale modello, quale marca, se venderle solo in tabaccheria o anche in farmacia e nei negozi specializzati (che continuano a crescere come funghi), quanto si risparmia. Tutte cose su cui si discute molto, ma senza che ancora si siano espressi i medici, per capire scientificamente le conseguenze dell’uso della sigaretta elettronica (è considerata ancora una novità, quindi non c’è stato tempo di capire le conseguenze). Quello che è valido, per tutti, quindi, è il passaparola; e il giudizio personale di chi le fuma realmente nella quotidianità. Ecco che, allora, fa notizia raccontare l’esperienza personale. E come fossi una cavia, ho abbandonato le sigarette tradizionali, e dopo un mese e mezzo di sigaretta elettronica, ecco quello che mi è successo. Questo il mio resoconto di quello che sto provando, e qualche punto di domanda a proposito.
Dunque, innanzitutto devo dire che rientro perfettamente nella media delle donne che fumano: prima, mezzo pacchetto al giorno (o qualcosa di più), con pausa obbligata di sigaretta dopo ogni caffè, qualcuna in più la sera all’ora dell’aperitivo, contenuto di nicotina né troppo alto né troppo basso. Poi, devo dire, che appena ho provato, e subito dopo ho comprato, una sigaretta elettronica, non ho mai più ripreso in mano la sigaretta tradizionale. La prima sensazione, appena ho provato ad aspirare da una sigaretta elettronica, è che stavo facendo qualcosa “non naturale”. Mentre avere in mano una sigaretta tradizionale, prima, rientrava nella norma, questa aveva un peso maggiore in mano: quindi, non potevo tenerla tra indice e medio, e non potevo aspirare distrattamente mentre facevo altro. All’inizio, in maniera inconscia, avevo proprio una dedizione alle prime aspirate di nicotina da una sigaretta elettronica: quasi a voler capire se il mio corpo riceveva realmente la giusta dose di nicotina, senza altre necessità (come metterla alla prova). L’aspirata è diversa: è più lenta, lunga, e graduale; insomma, ho cambiato proprio il modo di “tirare” da una sigaretta. Ecco quindi le prime conseguenze, su di me: il fiato più corto. Ma non più corto perché ho i polmoni pieni di catrame o altre schifezze, ma semplicemente perché dopo aver fumato in quel modo per qualche minuto dalla sigaretta elettrica, mi viene voglia di fare una grande respiro, in modo da prendere tutta l’aria fresca che mi sta intorno. Poi, altra conseguenza: rimango con la sigaretta elettronica in mano per più tempo. Perché non c’è più la durata della bruciatura, che detta il tempo. E diventa quindi un gioco, o un modo normale di stare, quello di avere la sigaretta elettronica in mano (però prende molta più attenzione, rispetto alle altre: controlli che nella cartuccia ci sia il liquido, che l’aspirata sia giusta, che la batteria non si scarichi). Certo, c’è da dire che non mi puzzano più le dita di nicotina, che non ho da dover fare i conti con i portacenere, e che non si scalda la parte di labbra dove l’appoggiavo abitualmente. Inoltre – ma solo nella prima settimana – mi è successa una cosa inaspettata: quest’aria continua che immettevo nel corpo, da qualche parte doveva essere eliminata (uno dei componenti del liquido che si aspira è glicerolo, sarà anche per quello?). Poi, dopo un mese e mezzo di sigaretta elettronica, mi sono anche accorta di avere fastidio nel prendere una sigaretta normale in mano: la convinzione che in quelle ci siano dentro schifezze dannose alla salute è una questione molto psicologica, e quindi invoglia a continuare sulla nuova strada. La sigaretta elettronica ha un contenuto di nicotina che si può variare a piacere, e quasi annullare con liquidi solamente aromatizzati. Infine, dopo tutto questo tempo, mi sono anche accorta che ho riacquistato il gusto di alcuni sapori, ma ho bevuto meno acqua durante il giorno, e non ho avuto lo stesso piacere nell’ordinare un caffè. Ultime cose: i denti non si macchiano, in bocca non rimane il sapore di nicotina, ma lingua e palato sono costantemente “scaldate” da questo vapore, e non so cosa comporti sull’alito (infatti, di conseguenza, mi viene da lavare i denti più volte al giorno). Per finire, la soddisfazione maggiore nel fumare sigarette elettroniche l’ho avuta in aereo: un viaggio lungo, dall’altra parte dell’oceano, più di 12 ore, tutti che mi guardavano (chi sul piede di guerra, chi invidioso, chi solo curioso), e io che non venivo sgridata dalle hostess.
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Ciao a tutti
Io uso la sigaretta elettronica ormai da piu di 2 anni, non sono proprio un figurino, ho qualche kilo in più e mi affaticavo molto rapidamente, da premettere che fumavo quasi 3 pacchi di sigarette, adesso respiro meglio, mi sento più concentrato quando faccio le cose che sia sul lavoro o no, ma la cosa più importante che mi sento più forte con mola più voglia di fare sesso quasi come se avessi preso il viagra, e vero che cambia il modo di fumare, e vero pure che non sarà la salvezza di noi fumatori… o forse si, e poi parliamo anche di soldi che magari nessuno ne parla ma in realtà e il primo motivo che ci guida a questa scelta, sono passato a più di 300,00 euro/settimana a 100,00 euro/mese.
Per quello che mi riguarda, la sigaretta elettronica è un’ottima soluzione,sicuramente ci sarà sempre qualche schifezza ma nulla a che vedere con le 600 sostanze usate per le sigarette normali, di cui 200 non si sa nemmeno di cosa si tratta.
Ogni tanto mi accendo una sigaretta, quando mi va la fumo, ma parliamo di una o due in un mese, e il più delle volte non riesco a finirla, mi lascia un gusto davvero disgustoso e subito dopo prendo l’elettronica per pulirmi la bocca, forse la cosa più difficile e trovare l’aroma del liquido giusto, la nicotina giusta e un pizzico di voglia anche di cambiadre.