Piccolo racconto, di fine anno, su come stanno andando le cose (tra me e la fisica). E cin cin…buon 2017 a tutti!
Piccolo racconto, di fine anno, su come stanno andando le cose.
Dunque, il mio proposito di inizio anno era “liberare il mondo dalla paura verso la fisica”. L’ho detto scherzosamente, ma un fondo di verità c’era eccome.
L’anno è iniziato con il primo libro, una breve guida, molto veloce, pubblicata da Hoepli, su tutti i Congressi Solvay, dal 1911 in avanti, fino ai giorni nostri (si chiama “Dove nasce la nuova fisica”, e la nuova fisica nasce proprio in quei ritrovi di fisici a Bruxelles, ogni 3 anni, dal 1911 in avanti). Il libro è andato molto bene, e mai avrei pensato che il libro successivo (che invece è un romanzo) sarebbe stato una bomba, dalla portata megagalattica (si chiama “L’incredibile cena dei fisici quantistici”, edito da Salani). Nei post precedenti c’è un ampio resoconto di tutto questo. Il romanzo è uscito a settembre e nel giro di poche settimane ha avuto due ristampe, numerose e ampie segnalazioni sulla stampa, e tante mie apparizioni in radio e tv per parlarne. Si può parlare di grande colpo, visto il gran numero di copie vendute. Sui social network mi hanno cercato in tanti per parlare del romanzo e per avere una dedica. Gli incontri di presentazione del romanzo sono state molte, e così ho visto di persona tutte queste magnifiche facce di persone che si sono appassionate alla fisica, e al mio modo di raccontarla. Il romanzo racconta in particola di una cena avvenuta dopo il V Congresso Solvay a Bruxelles, che io ho ricostruito andando sul posto e facendo molti mesi di ricerca. Il lavoro totale per questo libro è due anni. Ma due anni spesi benissimo, visto i risultati. Questo il link, clicca qui.
Dopo il primo libro, mi sono inventata degli incontri nelle librerie e nelle scuole, per portare la fisica come la stavo interpretando io davanti agli occhi dei più interessati. Ho creato una sorta di monologo, perché avevo una bella storia da raccontare e volevo che tutti l’ascoltassero. Il monologo, che sui social ho chiamato scherzosamente “monologo quantistico” (perché mi stato aprendo la strada al racconto di come è nata la fisica quantistica, che è figlia proprio del V congresso Solvay, che poi avrei raccontato nel dettaglio nel romanzo successivo), è esploso dopo pochissimo tempo, e in tanti hanno iniziato a chiederlo nelle scuole più disparate e nei ritrovi (di fisici, o festival, o letterari, o di enti scientifici, o di strutture con l’occhio lungo). Insomma, per mesi sono andata in giro da sola, con l’idea di portare il monologo quantistico tra la gente, e così è arrivato poi il mese dell’uscita del romanzo (l’incredibile cena…) e l’esplosione è arrivata fino in cielo.
Durante l’estate ho poi lavorato a RaiRadio2, un programma radiofonico pieno di idee e con tre teste che volano veloci, si chiama “colpo di sole”, e avevo la parte della fisica bestiale, con gli altri due conduttori (e amici), Marco Ardemagni e Alessandro Mannucci, abbiamo fatto tanti video (nei post qui sotto di trovano, ma anche dalla home page di Radio2 ci si arriva facile) in cui spiegavo che la fisica “ti aiuta anche d’estate”.
Durante l’estate avevo poi lavorato con il regista del Teatro Menotti, Emilio Russo, per trasformare il mio monologo da strada in vero e proprio spettacolo teatrale. Dopo settimane di prove, e idee, e revisioni del teatro, e prove di costume, e scenografie, lo spettacolo è nato: si chiama “1927 monologo quantistico”, ed ha fatto un’anteprima in ottobre alla Sala Umberto di Roma, poi al Teatro Civico di Tortona, per poi debuttare il 4 novembre al Teatro Menotti di Milano (che lo produce). Dal 4 al 10 novembre al Menotti sono venuti a vedermi davvero in tantissimi. Ogni sera di replica c’erano 400 persone. Ora, so di non essere Toni Servillo, ma si vede proprio che ho colmato un vuoto di cui in tanti sentivano l’esigenza di avere. Avevo la coda fuori dal camerino ogni sera, per dediche sul romanzo, per chiacchiere, per selfie, per autografo, o per chiacchierare sulla fisica quantistica. L’idea che una fisica fosse salita su un palco ha fatto impazzire tante persone, è questa la vera novità. Una donna, che parla di fisica…cioè, una bomba! Lise Meitner mi scuserà la battuta…
Poi ho fatto repliche a Rosignano Solvay, dove mi hanno contattato direttamente quelli della Solvay italia, e stiamo organizzando nuove date anche con loro, visto che io parlo di quei congressi che Ernest Solvay aveva ideato. Ma con il Teatro Menotti ci sono le altre repliche, che inizieranno da gennaio, e andranno avanti ancora per del tempo. Clicca qui, per saperle. Non vedo l’ora! E clicca qui per i biglietti al Teatro Verdi di Milano. E clicca qui, per i biglietti per il Teatro della Tosse di Genova.
Ma non finisce qui… Poi c’è stata la tv. Con RaiNews24, grazie al direttore Antonio Di Bella, ho creato le “pillole di fisica”, un programma che scrivo e conduco, di 5 minuti, una puntata alla settimana, in cui racconto in ogni episodio un fatto, un avvenimento, un fisico che ha segnato la storia, e in è facile immedesimarsi. Clicca qui. Mi sto divertendo tanto a farle. Vanno a rullo nei weekend, nella programmazione si trovano gli orari (oppure nel link sul mio sito). Anche delle pillole hanno scritto in tanti, da Repubblica al Sole24Ore, è una grande soddisfazione. Continuerei a farle per tutta la vita, avendo materiale per coprire i prossimi trent’anni. Prima non esisteva da nessuna parte una cosa così, è la prima volta in assoluto in tv…sono così fiera di aver creato una cosa che non esisteva!
E tra i vari posti dove sono andata ospite, una volta mi ha chiamato Massimo Gramellini (si, mi piace tantissimo!), e ho fatto nella sua trasmissione (le parole della settimana, rai 3, il sabato sera) la parte della prof che spiegava con due cartonati di fianco, i capelli di Donald Trump con la fisica! E’ stato divertentissimo, e quanti ascolti! Mi fermavano in strada per chiedermi se ero io quella che avevano visto…sui social network poi…il finimondo! Quanto è bella tutta questa attenzione verso la fisica, sono fiera di tutto quello che sto costruendo. Succederà ancora, speriamo.
Insomma, posso dire, nei limiti umani che mi era consentito farlo (ah, ma non sono un robot?), che il proposito di inizio anno è stato raggiunto. Ma non finisce certo qui…la strada è ancora lunga!
Tanti amici, in questi giorni di feste, mi stanno mandando foto del mio romanzo regalato a Natale…che bello, come sono felice! Auguri, allora, per le feste in generale! Da gennaio riprendo con tutto quello che ho creato…le esistenze di un Dirac o di uno Schrodinger non hanno nulla da invidiare a quelle di Kurt Cobain o Keith Richards, la spettacolare operazione di sdoganamento ha avuto inizio, si sa tutto di tutti, ma di questi pochissimo, la mia è una primogenitura…ma sono solo all’inizio! teatro, pillole di fisica, altri romanzi…quante cose da fare…cin cin, con tutti!
Cin, cin!
Buonasera, le scrivo perchè ho cominciato a leggere il suo libro sulla cena dei fisici quantistici e mi ha entusiasmato subito la prefazione da lei scritta. Dopo aver letto le prime pagine ho pensato di contattarla perchè, da “curioso patologico” quale sono, da un paio di anni sto portando avanti un progetto educativo con bambini dagli 8 ai 12 anni basato sulla possibilità da parte loro, in un ambiente adatto, di essere responsabili del loro apprendimento. Il progetto si chiama S.O.L.E., il suo inventore si chiama Sugata Mitra e, nel 2013 ha vinto il TED Prize con il quale presso l’Università di Newcastle, ha potuto aprire un centro studi” dedicato. Personalmente dopo due anni di sperimentazione casalinga, da quest’autunno gestisco un gruppo di 20 bambini che settimanalmente si trova in un doposcuola dedicato a Parma, la mia città, per fare ricerca a gruppi su argomenti importanti e, secondo il comune sentire, troppo elevati per la loro età. Il problema è che questi bambini sono entusiasti, scoprono tante cose e si divertono supportati dalla loro grande nonché innata curiosità. Sempre nel corso dello scorso anno ho iniziato un paio di collaborazioni con due scuole elementari e, come integrazione al progetto originale, ho formato un piccolo circuito di cosiddetti “amici di S.O.L.E. Italia”, esperti in varie materie che abbiano voglia di dedicare un paio d’ore all’anno ai miei bambini. Per adesso ci sono: una chimica, una matematica, un geologo, una psichiatra, una ricercatrice in medicina che si occupa di placebo ed un economista. Da quando ho iniziato quest’avventura, sono alla ricerca di un/una fisico/a che possa incuriosire i bambini su questa splendida materia (detto da me che sono un sociologo e mi occupo di dipendenze) e, leggendo appunto la sua prefazione ho pensato che dovevo assolutamente contattarla sperando di incuriosirla riguardo il mio progetto.
Le invio il link di un articolo intervista uscito poco tempo fa al riguardo e spero di poter avere sue notizie:
http://mapsgroup.it/progetto-sole-italia/
Mi scuso per la lunghezza del commento ma non sapevo come altro scriverle. La saluto cordialmente
Riccardo Lodi