Il testo completo del mio intervento nella puntata di Sapiens su RAI TRE, sabato sera in prima serata, dedicata alla Luna…

Ecco qui di seguito il testo completo del mio intervento nella puntata di Sapiens su RaiTre, sabato sera in prima serata, dedicata alla Luna…

Mi avete mandato un bel video, con pezzi vari, e io l’ho caricato sul mio canale youtube: clicca qui!

 

Sarò presente in altre due puntate (dedicate al Mediterraneo e al metodo scientifico di Leonardo)…restate curiosi, e commentate sui social! In questa puntata siamo diventati trend topic per l’infinità di messaggi che avete spedito su twitter….grazieeeeee!!! Anche alle prossime due allora (solo puntata Mediterraneo e Leonardo)…e speriamo che i montatori no abbiamo tranciato via una gran parte del testo come è successa questa volta….

 

 

Puntata LUNA

30 marzo 2019

di Gabriella Greison

Anche se possono sembrare frasi facilmente confondibili con le scritte sugli involucri di quei cioccolatini o su alcune bustine di tisana all’echinacea, la Luna ha sempre accompagnato i pensieri dei fisici e le loro grandi scoperte, con messaggi semplici o elaborate costruzioni mentali, che però hanno sempre portato con sè qualcosa di più, qualcosa di profondo e illuminante. E questa che sto per raccontarvi è la storia dei risvolti umani più curiosi che legano la Luna alle intuizioni dei grandi scienziati.

La Luna è sbagliata se non la prendi dal verso giusto”, Galileo Galilei. “Se la Luna fosse solo una pietra enorme, noi saremmo inutili sulla Terra”, Richard Feynman. “I sogni dei bambini partono sempre dalla Luna”, Steven Hawking.

La Luna, da sempre, fa viaggiare la testa dei grandi scienziati. Quella di tutti. E poi c’è quella di Albert Einstein, ma la sua è un caso a parte, come sempre accade quando parliamo di lui. Per dire: Einstein usa la Luna per corteggiare; in realtà la spiega a tutti, la rende di semplice comprensione a chi si fa le prime grandi domande esistenziali guardando fuori dalla finestra di notte (se poi a farlo sono donne, irrimediabilmente lui si trasforma in grande seduttore). Le sue letture preferite sono i testi di Galileo, e lui non fa altro che citare i suoi scritti…facile quindi diventare affascinanti!

La Luna è sempre esistita e nessuno l’ha mai inventata. La sua visione invece sì”. Per Galileo Galilei la Luna rappresenta la consacrazione del metodo scientifico, del primo stupore di chi si avvicina alla scienza. E’ la prima cosa che guarda con il suo cannocchiale. “La Luna è sbagliata – dice – ha monti e valli come la Terra”. Ed è stupito. Dice: è come la Terra, Galileo. Aristotele invece, prima di lui, dice tutt’altro, e Aristotele è alla base della filosofia scolastica, e la base della filosofia della chiesa: contraddire Aristotele è contraddire ogni intellettuale del mondo. Galileo sbaglia, la Luna è perfetta, Aristotele è infallibile, dicono tutti. Ma gli intellettuali non la guardano. Galileo scrive a Keplero: “Questi chiudono gli occhi, non guardano la Luna, e quindi non provano nessuna meraviglia”.

Naturalmente aveva ragione Galileo. La scienza vince sempre sulla credenza e la superstizione.

Galileo, per primo, contesta la perfezione della Luna. Einstein gli va dietro. Ma non esiste la perfezione, così dice Einstein: “Sono i dettagli imperfetti a rendere tutto perfetto”.

Einstein continua ad usare la Luna, questa volta per dimostrare la sua Teoria della Relatività Generale. La relatività generale di Albert Einstein descrive la gravità grazie alla geometria: una massa deforma lo spazio-tempo nelle sue vicinanze e quindi la Luna orbita attorno alla Terra perché si muove lungo questa curvatura, un po’ come una biglia segue la pista disegnata sulla sabbia. Questo dice Einstein. Che usa la Luna per fare esempi concreti di corpi che si attraggono reciprocamente uno all’altro, come la Terra e la Luna, e a vincere – cioè a far spostare l’altro – è sempre quello più grosso. Ed ecco spiegata la gravità.

Richard Feynman, invece, fisico e occasionale suonatore di bonghi, dice un’altra cosa: “La stessa condizione di essere umano viene messa in discussione dalla presenza della Luna. La finitezza di ciascuno di noi viene messa a rischio dalla Luna. Lo sconfinato spazio aperto che accompagna la ricerca dell’uomo ha sempre a che fare con la possibilità di stabilirci un giorno sulla Luna”. Feynman usa l’arte per raccontare la fisica. “Con la Luna si porta la scienza nell’arte, e l’arte ci permette di inventare e farci conoscere”. Poi arrivano i Pink Floyd e la Luna la cantano veramente: ah proposito…il lato oscuro della Luna in realtà è turchese.

E poi c’è Steven Hawking. In uno dei suoi ultimi scritti, Hawking parla della Luna come la rampa di lancio per la salvezza dell’intera umanità. E’ necessario, secondo Hawking, costruire una base lunare che consenta di inviare personale su Marte a partire dal 2025. La conquista del Pianeta Rosso, dice, è una delle principali sfide che la razza umana è chiamata ad affrontare, e riuscirà nell’intento solo passando dalla Luna. “Massì, cosa ci vuole a stabilirci sulla Luna, ci vogliono meno di 6 mesi per arrivare sulla Luna in automobile viaggiando a 60 chilometri orari”.

Dei sei sbarchi sulla Luna, suggestiva è la Missione Apollo 15, fine luglio del 1971: l’astronauta David Scott scende e come prima cosa lascia cadere un martello ed una piuma, verifica che i due oggetti toccano terra contemporaneamente. Scott dimostra, nel modo più spettacolare esistente nell’universo, l’intuizione di Galileo: “Nel vuoto tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione costante”. E il cerchio si chiude.

In pochi capiscono lo slancio umano che lega gli scienziati alla Luna, un’idea così portentosa, così suggestiva, che solo i bambini possono emulare. E quando capita un bambino così, è probabile che poi nasca un grande scienziato.

 

Alle prossime puntate…

 

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gabriella

 

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