Ecco l’iniziativa #ChiediAllaFisica …qui rispondo alle vostre domande di FISICA…in tempo di #iorestoacasa

Ciao!

Dunque, io sono chiusa qui nella mia casa nel bosco dal 22/2 (giorno in cui ho iniziato ad annullare tutte le mie date nei teatri, e mai più ne ho fatta una), quindi festeggio questo mese con voi, con questa nuova rubrica: #FaqPhysics #ChiediAllaFisica

Ho deciso come passare in maniera utile una parte del mio tempo vissuto in casa per l’emergenza #coronavirus. Premesso: mi sentivo in colpa per aver rifiutato alcune proposte, e sono troppo pigra per girare dei video per i social (me ne stanno chiedendo troppi!, devo centellinarli, scusate, mica posso passare le giornate a girare video, io poi mica improvviso, mi trucco, penso all’inquadratura, e scrivo tutto quello che dico…quindi questa attività mi stava prendendo troppo tempo…ho un nuovo libro da scrivere!), così eccomi qui al vostro servizio con questa nuova rubrica scritta, che prevede risposte che riporto di giorno in giorno qui sul mio sito #FaqPhysics oppure in italiano #ChiediAllaFisica (altra premessa: io sono abituata a vivere nella mia casa nel bosco a Scoffera, e ho molta dimestichezza con la solitudine in questo posto pazzesco, il giardino di 500 mq, il torrente, gli uccellini, il bosco, il melograno, i roseti, i narcisi, il grande alloro, il pino, l’abete enorme, la stufa da alimentare, il camino, eccetera così, tutti i miei libri li ho scritti qui, e qui ho preparato i miei spettacoli teatrali, facendo memoria e imparando testi di venti o trenta pagine).

Dunque, come vi dicevo: ho deciso di rispondere alle vostre domande di fisica. Qualsiasi domanda vi venga in mente, potete farmela durante il giorno, io la leggo subito, me la faccio girare in testa mentre faccio altro, e poi quando torno al computer vi rispondo, solitamente alla fine della giornata mi metto a rispondere, se non trovate la risposta il giorno stesso tornate nei giorni successivi eh! Potete usare tutti i miei social (che conoscete bene, qui su twitter, qui su facebook, qui su instagram, qui su youtube, qui su linkedin), posta privata o pubblica, e email solita: gabriella@greisonanatomy.com  e farmi le domande di fisica che più vi assillano. Unico avvertimento: ragazzi, se mi mandate i compiti di fisica che vi danno i prof me ne accorgo (però potete aggirare questa regola che vi ho appena imposto tra le righe facendomi domande specifiche e circoscritte, ok?, a queste rispondo). Per il resto, chiedetemi tutto quello che non vi torna e che riguarda la fisica. Questa nuova rubrica l’ho chiamata #FaqPhysics quindi mettete questo hashtag quando mi fate domande (e non è #fuckphysics, ok?) oppure in italiano #ChiediAllaFisica 

 

 

MI AVETE MANDATO TANTISSIME DOMANDE…ad alcune (un centinaio) ho rispondo direttamente sul social o la posta dove me le avete mandate, con la lunghezza di un messaggio di twitter. 

Di seguito altre risposte…

Indicazione importante. Quando scrivo (…) vuol dire che ho tagliato la domanda, e ho trascritto l’essenziale, mi scuso se ho omesso magari le parti che rendono più chiaro il quesito, nella risposta cercherò di essere più chiara possibile, compatibilmente con il tempo e le tantissime domande.

 

Ringrazio i ragazzi dell'alternanza scuola/lavoro di alcuni licei che 
hanno preso parte a questa iniziativa 
(e che mi hanno mandato le risposte ad alcune domande creando un lavoro di gruppo, 
costruito nel giro di una sera, 
durante il primo lockdown della primavera 2020, 
visto il gran numero di domande a cui non avevo tempo di rispondere).

 

 

  • Domanda di FrancescoDG: Complimenti per l’iniziativa! (…) non capisco il paradosso dei gemelli, me lo racconti?

Nel 1905 Albert Einstein introduce la relatività speciale in un articolo, e propone un esperimento mentale. Einstein dice: immaginiamo che si possa far muovere un orologio lungo un percorso chiuso; una volta tornato al punto di partenza l’orologio segnerà un tempo inferiore rispetto a un orologio sincrono rimasto fermo. Come percorso chiuso pensa all’orologio umano di un viaggiatore che parte dalla terra, va nello spazio, ritorna sulla terra. L’altro orologio è un uomo che resta sulla terra. Li sceglie gemelli, così sono sincroni. Dice Einstein: il gemello che ha viaggiato nello spazio torna sulla terra più giovane di quello che non è partito. Perché uno vede l’altro invecchiato e non viceversa? Entrambi vedendosi in movimento l’uno rispetto all’altro calcolano un ritardo, così dice la relatività ristretta. Ma quello che parte accelera (due volte, per partire e per invertire la rotta) e quindi si trova in un sistema non inerziale, e quindi non vale più la relatività ristretta. La cosa si risolve con la relatività generale: il tempo ha una dilatazione temporale (rallenta) quando si accelera (o quando si è prossimi al centro di oggetti più massivi, tipo un buco nero; infatti l’accelerazione e la gravità sono la stessa cosa). Quindi chi parte subisce un rallentamento di cui non risente chi resta fermo.

  • Domanda di Carla83: (…) perché dicono che i computer per funzionare usano la fisica quantistica?

La fisica quantistica racconta il mondo dell’infinitamente piccolo, le regole con cui si comportano gli elettroni ad esempio, e quindi le proprietà dei materiali semiconduttori. Senza la fisica quantistica non avremmo costruito i chip al silicio, e quindi i computer.

  • Domanda di Marzia: Buon giorno, essendo assolutamente lontana anni luce dalla fisica ma essendone curiosamente attratta mi piacerebbe sapere come le scoperte fatte hanno influito nella vita di tutti i giorni.

Ti faccio un esempio: Einstein ha vinto il premio Nobel nel 1921 per aver raccontato l’effetto fotoelettrico, e oggi noi usiamo l’effetto fotoelettrico nella vita di tutti i giorni: quando apriamo il cancello con il telecomando, ad esempio. Effetto fotoelettrico significa foto (fotone) elettrico (elettrone), fotoni che si trasformano in elettroni. I fotoni sono luce, gli elettroni sono energia, ad esempio energia cinetica. Quindi luce che si trasforma in movimento. Un altro esempio è l’invenzione di Hedy Lamarr del suo SCS, secret comunication system, un sistema che permette di trasferire informazioni in base ad accordi tra stazione emittente e stazione ricevente, oggi questo sistema è alla base del nostro bluetooth, perché è stato usato dalla telefonia mobile e ha creato il gsm. Altro esempio: le scoperte di Marie Curie utilizzate negli ospedali e in medicina. Oppure la fisica quantistica ha tra le varie applicazioni i chip al silicio, quindi i computer, le tac, i lettori cd e dvd.

  • Domanda di Lucia: Buongiorno Prof, (…) cosa ha “inventato” Pierre Curie da solo (senza Marie Curie)?

Ad esempio la piezoelettricità.

  • Domanda di Giuliogiu: Qual è la differenza tra materia oscura e energia oscura?

Tra le due cose si fa spesso confusione. L’energia oscura non è materia: è solo energia. L’energia oscura esiste a prescindere da quello che esiste intorno, quindi anche se non ci sono particelle o altre sostanze. L’energia oscura è in tutto l’Universo e non si aggrega come la materia ordinaria. Mentre la materia oscura rappresenta l’85% di tutta la materia dell’Universo. La materia oscura non si vede, perché è insensibile alla luce. Però ha una caratteristica simile alla materia ordinaria: interagisce tramite la forza di gravità. La materia oscura potrebbe essere stata determinante per la formazione dei buchi neri.

  • Domanda di Cristiano Staffi: (…) cos’è l’entanglement?
La parola entranglement significa intrecciato. Si parla di entanglement in fisica quantistica. La fisica quantistica racconta il mondo dell’infinitamente piccolo. Due sistemi intrecciati, o entangled, sono correlati tra loro, non sono indipendenti uno dall’altro. Schroedinger usò il suo famoso esperimento mentale del gatto per descrivere il fenomeno del sistema sovrapposto dal punto di vista quantistico.
  • Domanda di Francesca P: cos’è un corpo nero?
Un corpo nero con buona approssimazione può essere visualizzato come il Sole. Secondo la definizione rigorosa: un corpo nero è un corpo che assorbe tutta la radiazione incidente senza mai rifletterla, e quindi per il teorema della conservazione dell’energia deve reirradiarla. L’energia del corpo nero è stato Max Planck per primo a dirci quanto vale: acca per nu. Acca è la costante di Planck, e nu è la frequenza. La costante di Planck ha un valore piccolissimo, dell’ordine di dieci alla meno trentaquattro. Esattamente il mondo piccolissimo di cui si occupa la fisica quantistica. Infatti Planck con la sua ipotesi sull’energia del corpo nero è stato il primo a farsi delle domande sul mondo dell’infinitamente piccolo, a cui hanno fatto seguito altre domande (quella di Einstein, quella di Bohr, etc), e la fisica quantistica è nata così. Un corpo nero è diverso da un buco nero, mi raccomando.
  • Domanda di Massimiliano Caruso: potresti spiegarmi il principio d’indeterminazione Heisenberg e cosa rappresenti la costante di Planck?
Dunque, la costante di Planck l’ho raccontata nella domanda precedente (per questo ho messo subito qui sotto la tua domanda, non perché mi sia arrivata subito dopo), mentre il principio di indeterminazione di Heisenberg dice che, nel mondo dell’infinitamente piccolo, se si conosce la posizione di una particella non si può sapere qual è la sua velocità, e viceversa. Stabilisce dei limiti nella misurazione di grandezze coniugate, o incompatibili: e dunque si fa ricorso alla probabilità. Il principio di indeterminazione di Heisenberg è alla base della visione ortodossa della fisica quantistica, quella nata tra le mura della Scuola di Copenaghen creata da Niels Bohr.
  • Domanda di Paolo U: (email lunghissima) Come si leggono dal punto di vista della fisica i grafici del Coronavirus?
L’andamento del contagio ha dei fattori che lo influenzano, la fisica analizza questi fattori. Ma come diceva Niels Bohr, grande fisico (Nobel nel 22, l’anno dopo Einstein, erano amici): “È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro”. Quindi i grafici che fanno previsioni sul futuro vanno presi con molta cautela, perché i fattori che influenzano l’epidemia possono essere analizzati, ma non si sa l’andamento futuro, l’andamento futuro è una variabile dipendente da altri fattori, come i sistemi messi in atto dallo Stato per il contenimento, la risposta della popolazione, i fattori esterni, e altro.
  • Domanda di Daniela: Domanda forse banale, nella famosa equazione di Einstein E=mc^2, la velocità della luce è elevata al quadrato, perché?
  • La velocità della luce non è un limite? Grazie

Nessuna domanda è banale! Hai detto giusto, c è la costante che rappresenta la velocità della luce, una costante che vale circa 300.000 chilometri al secondo. Per velocità della luce s’intende la velocità di propagazione di un’onda elettromagnetica. Einstein ha dimostrato che l’energia di un corpo qualsiasi è legata alla sua massa m secondo la famosa equazione che hai detto tu (con c al quadrato). Questa relazione dice, tra l’altro, che energia e massa sono due entità equivalenti, che possono trasformarsi l’una nell’altra. E questo è esattamente ciò che accade quando acceleriamo un oggetto: l’energia che gli diamo aumenta la sua massa. A mano a mano che la velocità aumenta, però, occorre sempre più energia per aumentarne ulteriormente la velocità, e questo accade perché sempre più energia si trasforma in massa. In pratica, quanto più ci si avvicina alla velocità della luce, tanto più l’oggetto diventa massiccio e inamovibile. Cercare di dargli energia per fargli superare la velocità della luce ha come risultato soltanto quello di aumentarne la massa tantissimo, ma la velocità resta la stessa. Per questo c non può essere raggiunta. Il fatto che nella formula Einstein abbia messo c al quadrato è il risultato del suo calcolo.

  • Domanda di Pierpaolo: Buongiorno dottoressa, chi ha deciso che c è la velocità della luce e vale quello?

Per la prima volta è stato Maxwell con le sue equazioni a determinare il valore di c. Per Maxwell intendo James Clerk Maxwell.

  • Domanda di Cosimo: (…) Cos’è l’infinito?

Per me che sono fisica, l’infinito è costituito dagli infiniti presenti dell’universo fisico, un simbolo bellissimo. Per un matematico l’infinito è un numero transfinito, oppure è un asintoto. Prima dell’arrivo di Einstein, tutte le leggi fisiche esistenti prevedevano l’esistenza di uno spazio tridimensionale in cui il tempo e lo spazio scorrevano senza mai essere influenzato da qualsiasi tipo di fenomeno. Poi è arrivato Einstein e ha teorizzato lo spazio-tempo. Se vogliamo dividere l’infinito in due categorie, ci sono i fisici delle particelle che studiano i costituenti della materia e le interazioni fondamentali tra questi, si occupano quindi dell’infinitamente piccolo, analizzando particelle prodotte da acceleratori all’avanguardia. I cosmologi si occupano invece dell’infinitamente grande.

  • Domanda di Gioele Albarracin: (…) Che cosa è il complesso coniugato di un numero complesso? Ho letto questo termine nel libro “Meccanica quantistica” di Susskind, e non l’ho ben capito.

Leonard Susskind, grande fisico teorico, usa tutta la matematica che abbiamo a disposizione per spiegare la fisica quantistica. Ha usato il complesso coniugato per visualizzare meglio alcuni passaggi che portano alla descrizione dei bosoni. Il complesso coniugato è il numero complesso preso in considerazione ribaltato rispetto all’asse. Cioè è un numero ottenuto dal primo cambiando il segno della sua parte immaginaria. Nella teoria delle stringhe che Susskind spiega, c’è un riferimento al cambiare bra con ket, il che equivale a prendere il complesso coniugato.

  • Domanda di Antonangelo: Buongiorno Dottoressa avrei una domanda, se in un sistema solare la sua rotazione è da destra a sinistra, di conseguenza la rotazione dei pianeti è sempre la stessa?
  • Cosa accadrebbe ad un pianeta che ruota in senso opposto alla sua stella?
Nel sistema solare quasi tutti i corpi celesti ruotano nello stesso senso in cui anche il Sole ruota su sé stesso: per convenzione si è scelto il senso antiorario. Ruotano così, su sé stessi o attorno al Sole. Tutti i pianeti, oltre che girare in senso antiorario intorno al Sole (tutti tranne Venere e Urano), ruotano intorno al proprio asse in senso antiorario. La rotazione antioraria della Terra è la causa del fatto che il Sole sorge ad Est. Infatti su Venere il Sole sorge a Ovest.
  • Domanda di Fulvia D: (…) dopo le equazioni di Maxwell che scoperte sono state fatte?

Dopo Maxwell c’è la fisica quantistica.

  • Domanda di Rosario L: (…) Galileo ha mai dimostrato che i gravi cadono alla stessa maniera?

No. Non ha mai ricreato il vuoto.

  • Domanda di Fontanone: (domanda lunghissima) cosa vuol dire che gli elettroni oscillano in quella maniera? 

Prendi un accendigas di quelli con la scintilla (senza fiamma) e mettilo vicino ad una radio accesa posizionata sulle frequenze AM, accendi l’accendigas, sentirai l’accendigas nella radio. La frequenza di oscillazione degli elettroni nell’accendigas è la stessa della radio AM.

  • Domanda di Friustak: Buongiorno Prof, mi può dare una definizione alternativa del metodo scientifico? Cosa si intende esattamente?
  • Come posso applicarlo nella vita?
Per me il metodo scientifico sta in questo: fai tutto il necessario per assicurarti di non illuderti di pensare che qualcosa di vero sia effettivamente falso o che qualcosa di falso sia effettivamente vero.
  • Domanda di Todee: Buonasera, la mia domanda non riguarda direttamente la fisica ma in generale i fisici. Quali strade può intraprendere un laureato in fisica? Tralasciando magari le strade più note come l’insegnamento e la ricerca.

Ti dico quelli che si sono laureati al mio anno, i miei ex compagni di università, cosa fanno oggi (perché fa statistica): 80% lavorano per grandi aziende, tanti sono nei board di comando. Molti all’estero sono stati chiamati e hanno retribuzioni che da noi ce le sogniamo, perché i fisici rappresentano un valore aggiunto per un gruppo di lavoro (qualsiasi lavoro), un fisico vede le cose da un punto di vista diverso da tutti, e ha le chiavi per aprire i cassetti giusti e trovare le risposte. Non ha le risposte, ma ha le chiavi.

  • Domanda di Lina Bella: Prof, (…) perché non mi entrano in testa i tre principi della termodinamica?

Perché non li devi imparare a memoria. Falli tuoi. Io ad esempio ce li ho in testa così. Primo principio della Termodinamica: non puoi vincere. Secondo: non puoi pareggiare. Terzo: non puoi smettere di giocare.

  • Domanda di Vercinge Torige: ProfSocial, le faccio questa domanda ma non sono sicuro che riesca a chiarirmi: io quando viaggio, anzi viaggiavo, mi metto sempre dal lato del finestrino e in vicinanza delle ali, perché mi piace vedere l’aria che scorre sopra, ma c’è una cosa che non ho mai capito a cosa serve, ha presente quei tubi che sono davanti alle due ali e sporgono di venti centimetri in avanti? Quelli a cosa servono? grazie per la risposta.

Quei tubicini che sono montati sulle ali si chiamano pitot, e sono su entrambe le ali o su una sola. Il pitot ha un funzionamento semplice: è un tubo cavo, quando l’aereo vola l’aria entra nel tubo con una certa pressione, in base alla pressione di entrata dell’aria si risale alla velocità dell’aereo. Questo è uno spazio #mathfree quindi non ti riporto le formule, ma quella a cui mi riferisco è comune.

  • Domanda di Sebastiano Manicardi: (…) Che cosa sono esattamente le unità di Planck? Perchè al di sotto di esse niente avrebbe più senso? Grazie mille per l’attenzione

La lunghezza di Planck è una costante dell’ordine di dieci alla meno trentacinque, ed è la migliore stima della lunghezza minima. Arthur Compton aveva trovato la formula per ricavare la lunghezza di Planck (ma questo spazio è #mathfree e quindi non la riporto). Questa costante Planck per comodità l’ha ricavata (dalla velocità della luce, dalla sua costante di Planck e dalla costante di gravitazione universale). E’ utile perché dà una grandezza del mondo di cui si occupa la fisica quantistica, quel dieci alla meno trentaquattro, come dice la sua costante (o cinque, secondo la sua lunghezza), è il mondo piccolissimo nel quale si muove.

  • Domanda di Roberto Sarno: (…)Perché nel paradosso dei gemelli, quello sulla terra invecchierà prima?? Perché con l’aumento della velocità il tempo si dilata?? A questa assioma, come ci si arriva??

Nel 1905 Albert Einstein introduce la relatività speciale in un articolo, e propone un esperimento mentale. Einstein dice: immaginiamo che si possa far muovere un orologio lungo un percorso chiuso; una volta tornato al punto di partenza l’orologio segnerà un tempo inferiore rispetto a un orologio sincrono rimasto fermo. Come percorso chiuso pensa all’orologio umano di un viaggiatore che parte dalla terra, va nello spazio, ritorna sulla terra. L’altro orologio è un uomo che resta sulla terra. Li sceglie gemelli, così sono sincroni. Dice Einstein: il gemello che ha viaggiato nello spazio torna sulla terra più giovane di quello che non è partito. Perché uno vede l’altro invecchiato e non viceversa? Entrambi vedendosi in movimento l’uno rispetto all’altro calcolano un ritardo, così dice la relatività ristretta. Ma quello che parte accelera (due volte, per partire e per invertire la rotta) e quindi si trova in un sistema non inerziale, e quindi non vale più la relatività ristretta. La cosa si risolve con la relatività generale: il tempo ha una dilatazione temporale (rallenta) quando si accelera (o quando si è prossimi al centro di oggetti più massivi, tipo un buco nero; infatti l’accelerazione e la gravità sono la stessa cosa). Quindi chi parte subisce un rallentamento di cui non risente chi resta fermo.

  • Domanda di Salvatore Guardascione: Buongiorno, le volevo chiedere la differenza tra la teoria della schiuma quantica e la teoria delle stringhe, grazie mille in precedenza.
John Wheeler aveva ipotizzato che alcune proprietà dello spazio-tempo possiedono determinati gradi di incertezza, in fisica quantistica. Da questa ipotesi altri fisici hanno detto che l’Universo è come composto da singole unità costituite da tantissimi buchi neri microscopici che emergono e svaniscono continuamente, e se lo sono immaginato come una Schiuma. Ma è solo teoria. Come d’altra parte è solo teoria anche la Teoria delle Stringhe, del fisico Gabriele Veneziano: i suoi studi sulla gravitazione quantistica hanno permesso di formulare l’ipotesi dell’esistenza di oggetti primordiali non puntiformi chiamati Stringhe, un oggetto con una sola dimensione spaziale.
  • Domanda di Salvatore Scutifero: Lo spazio tempo della relatività ha quattro dimensioni, ma come possono essere rappresentate queste quattro dimensioni?
  • O meglio, come posso immaginarmele? È facile capire un sistema tridimensionale ma non riesco proprio a capire il significato delle 4 dimensioni.

Lo schema delle tre dimensioni certo che è facile immaginarselo, ci sono gli assi cartesiano x,y e z, e quindi dentro ci puoi mettere quello che vuoi e seguirlo nelle sue evoluzioni. Facile perché anche noi siamo in tre dimensioni. Lo spazio-tempo della Relatività Generale di Albert Einstein invece è un altro concetto, bisogna proprio uscire da quello schema. Me lo immagino come un tappeto elastico reticolato in cui si mette sopra una palla da bowling e una pallina da biliardino. Quello che osserveremo è che il piano elastico si deformerà verso il basso maggiormente dove c’è la grossa sfera pesante. Bene questa deformazione porterà la palla da biliardino a pendere e quindi a dirigersi in direzione dalla palla da bowling. Il tempo è il luogo dove avvengono questi movimenti. Palla da bowling e palla da biliardino si trovano alla fine del loro moto nello stesso avvallamento del piano elastico: la deformazione dei due oggetti sarà maggiore quanto maggiore sarà l’influenza che avrà sul piano stesso. Ogni oggetto presente nell’universo influisce sullo spazio-tempo e quindi su tutt’e quattro le dimensioni che lo compongono: per esempio, la Terra influenza le tre dimensioni dello spazio attraverso l’attrazione gravitazionale, e influisce sul tempo attraverso un rallentamento del tempo stesso. Nei buchi neri il tempo viene rallentato di moltissimo; tanto che in teoria, al centro di essi, il tempo è completamente fermo.

  • Domanda di Ivan: (…) esiste fisicamente l’atomo o è solo immaginazione? 
Certo che esiste. Oggi ci sono i microscopi elettronici che indirettamente possono fotografarli.
  • Domanda di Tommasino Gazo: Chiedo scusa ma vorrei capire come si costruisce un computer quantistico  ovviamente in modo che anche un ignorante capisca. Conosco i fondamenti elementari della fisica quantistica – o almeno credo – ma vorrei proprio capire considerato che leggo spiegazioni incomprensibili. Grazie infinite. 

Per costruire un computer quantistico è necessario utilizzare conoscenze classiche per costruire e controllare un sistema quantistico. Non è facile quindi. Si utilizzano oggetti e segnali classici per indurre un comportamento quantistico. Parlo di chip elettronici, che Google, Microsoft e IBM sanno maneggiare meglio di tutti. Li progettano e li controllano in modo tale che il comportamento dominante degli elettroni dentro quei chip sia quantistico. Il circuito quantistico è molto piccolo, praticamente invisibile all’occhio nudo, ma la macchina che serve per raffreddarlo e controllarlo è enorme (rispetto ai nostri computer tradizionali). E’ necessario raffreddare i circuiti per portarli fino quasi allo zero assoluto, lo zero Kelvin, per ottenere un comportamento dominante quantistico nei chip. A temperatura ambiente tutto è classico e non quantistico, perché gli oggetti sono in sovrapposizione. Vale a dire, in due diverse posizioni nello stesso momento. A queste temperature molto basse, raggiunte grazie a frigoriferi alti tre metri, si creano oggetti quantistici. Ma non puoi sperare di metterteli in borsa o tenerli sul tavolo. I dispositivi per il calcolo quantistico non sostituiranno i computer classici che utilizziamo tutti i giorni, ma vanno considerati come un ausilio. In sostanza si tratta di co-processori che ci aiuteranno ad eseguire compiti che non sono trattabili con la computazione tradizionale.

  • Domanda di Diamante Di Vincenzo: (…) Un elettrone genera intorno a sè un campo elettrico. Se quest’elettrone si muove rispetto ad un osservatore, genera un campo elettrico variabile e quindi un campo magnetico variabile, cioè un osservatore riceve un’onda elettromagnetica. L’elettrone quindi perde energia. Non potendo variare la massa, per la legge di Einstein E=MC^2 , deve variare l’energia cinetica E=1/2MV^2, cioè la velocità. Quindi se l’elettrone non viene catturato dalla materia che incontra, alla fine deve fermarsi. Mi sembra che le cose non stiano così. Mi può dare una spiegazione affinchè tutte le cose tornino?

Forse l’elettrone di scarica? Come una pila… Il fatto che l’elettrone possieda carica elettrica si desume dal fatto che interagisce con altra materia che ha proprietà elettriche. Quindi l’elettrone in moto decelera se interagisce con altra materia, non per il solo fatto di essere lui un generatore di un campo elettrico.

  • Domanda di Gianluca Fiorucci: Buonasera. È vero che il principio di indeterminazione di Heisenberg oggi, alle alte energie degli acceleratori lineari del CERN, non è più valido ? Grazie per la Sua risposta.

Non conosco così nel dettaglio gli acceleratori lineari del Cern quindi magari è vero…

  • Domanda di Alessandro Bacaloni: Grande iniziativa, ecco la domanda: se un’onda gravitazionale mi attraversasse e questa fosse di una certa ampiezza, me ne accorgerei?
  • Oppure questa è osservabile solo nella dimensione del tempo?

Se vai a vedere come funzionano Virgo e Ligo avrai la risposta.

  • Domanda di Alessandro Gagliardo: Buongiorno volevo chiederti quando estraggo idrogeno dall acqua per mezzo di elettrolisi .l acqua che rimane nel recipiente è inquinante oppure e acqua che si può buttare tranquillamente nel lavandino?

Nell’elettrolisi dell’acqua, saltando le reazioni intermedie, si ottiene che due molecole d’acqua si dividono in due molecole di idrogeno gassoso e in una di ossigeno gassoso, quindi ciò che rimane in soluzione liquida è ancora solamente acqua. Tuttavia a volte, per facilitare la reazione, si una un elettrolita come l’acido solforico o la soda caustica (idrossido di sodio), che necessitano di cautele nello smaltimento.

  • Domanda di Rocco Gatto: Vengo al punto, secondo le più recenti scoperte l’universo si sta espandendo ma se spazio e tempo o meglio se lo spazio-tempo è nato con esso in cosa si sta espandendo?

E’ quasi un tema di filosofia…dobbiamo pensare allo spazio-tempo come la struttura sulla quale poggia la realtà, l’insieme di leggi e fenomeni che possiamo percepire e immaginare: è la realtà stessa che si espande, a scapito di un qualcosa che potremmo quindi dire essere non-realtà, una condizione non percepibile nè descrivibile dal nostro intelletto.

  • Domanda di MontanaTony299: Buongiorno, sarebbe così gentile da spiegarmi il moto armonico e la sua legge oraria?

Il moto armonico più semplice (lineare) è quello di una massa attaccata a una molla che oscilla in una sola direzione: secondo la legge oraria, la posizione della massa (ipotizzata come puntiforme) in un dato istante è proporzionale all’ampiezza dell’oscillazione (cioè di quanto si sposta) e al coseno di un termine proporzionale alla pulsazione dell’oscillazione (quanto velocemente si sposta), al tempo trascorso e alle condizioni di partenza.

  • Domanda di Maurizio Altieri: Ho letto che l’universo è in espansione accelerata e mi è venuta una strana idea. Se tutti gli atomi dell’universo stessero rimpicciolendo, localmente non lo potremmo notare poiché anche i mezzi per misurarlo rimpicciolerebero . Ma osservando oggetti molto lontani li noteremmo allontanarsi da noi ed anche tra di loro.
L’espansione dell’universo può essere immaginata come un palloncino su cui sono attaccate delle palline solide, che rappresentano le galassie: più si gonfia il palloncino più vedremo le palline allontanarsi l’una dall’altra finchè, immaginando di essere una pallina, non riusciremmo più  vedere le altre. Se immaginassimo che tutto si rimpicciolisca, probabilmente ci imbatteremmo in fenomeni, ad esempio lineari e non-lineari, il cui cambio di scala produrrebbe effetti percepibili.
  • Domanda di Gianni Pais: Dando per scontato che l’origine dell’universo così come lo conosciamo stia nel Bigbang, possiamo ipotizzare come fosse la “realtà” prima del Bigbang, considerato che dal nulla nasce nulla?

Fu Empedocle il primo a introdurre l’idea che dal nulla non possa generarsi nulla, ma tale concetto collide con le magie della fisica quantistica che postula, come caso limite, la possibilità della comparsa di una particella e della sua anti-particella, così dal nulla. Ma se questo possa essere il caso del Big Bang è ancora un mistero, alcune teorie poi ipotizzano che il Big Bang sia in realtà una fase di un Universo che si espande e contrae periodicamente, o ancora che siano esistiti e esisteranno molti Big Bang, ognuno creatore di un proprio Universo, con le proprie caratteristiche, potenzialmente diverse per ogni caso. Quel che è più condiviso è che il tempo come lo intendiamo noi è nato con il Big Bang stesso, quindi anche il solo concetto di prima-del-Big-Bang meriterebbe una trattazione a parte.

  • Domanda di Mauro Rossetti: Mi sono chiesto da qualche tempo (e da pessimo dilettante) il significato profondo della costante di Planck e della relativa massa di P. e poi della lunghezza di P e del tempo di P. Nelle relative formule  compaiono la costante gravitazionale G, la velocità della luce c e la stessa h ridotta. Mi chiedo: ma in uno spazio tempo piatto il rapporto fra la circonferenza e il raggio è appunto 2 pigreco. Il pigreco è  veramente una costante universale che può entrare in qualsiasi formula? 
  • In uno spaziotempo fortemente incurvato come è la realtà nell’infinitamente piccolo non può essere che anche la costante di Planck ridotta sia variabile con tutte le implicazioni che ne deriverebbero (per il momento quantità di moto, energia/massa  ecc.)?
La costante di Planck è legata alla quantizzazione delle grandezze dinamiche che caratterizzano lo stato della materia a livello microscopico, ovvero delle particelle che compongono materia e luce: elettroni, protoni, neutroni e fotoni. H tagliato è una dicitura che si introduce per comodità di calcolo: per esempio, l’energia di un’onda è h per nu, ma se esprimiamo nu come velocità angolare omega, che è uguale a 2 pi greco nu, l’energia può esprimersi come omega per h tagliato. L’uso di h tagliato è quindi consentito ogni volta che sia valida la formula in cui compare il pi greco che la costante ridotta va a semplificare.
  • Domanda di Franco Gianluca: la circuitazione del campo elettrico lungo una linea chiusa, parzialmente esterna al campo stesso, ad esempio un rettangolo con un lato nel campo e tre fuori, è nulla?
Si definisce circuitazione del campo elettrico lungo un percorso chiuso, diviso in n tratti, la somma dei prodotti, per ciascun tratto, dei vettori spostamento e dei vettori campo elettrico in quel dato punto e, essendo il campo elettrostatico di tipo conservativo, tale somma sarà nulla. Ma se una linea chiusa, come il rettangolo del tuo esempio, non è interamente compresa nel campo, ossia in alcuni punti del percorso il campo è nullo, si esce dalla definizione suddetta, e non è detto che la circuitazione sia nulla.
  • Domanda di Mariastella: Buongiorno ProfSocial, complimenti per questa iniziativa, (domanda lunghissima) volevo chiederle perché non vediamo il coronavirus. 

Il diametro del virus è più piccolo della lunghezza d’onda della luce visibile.

  • Domanda di Armando90: Prof, come si può paragonare la grandezza del virus ad altre cose che conosciamo?

Approssimativamente, la lunghezza d’onda della luce visibile è tra 400 e 700 nanometri, la grandezza di un atomo è sui 0,1 nanometri, quella di un protone è sul milionesimo di nanometri, il diametro del virus è sui 100 nanometri.

  • Domanda di Giorgia P: (…) Di che colore è il virus? Perché l’ho visto disegnato in tantissimi colori ogni volta diversi sui quotidiani e sui siti.

Il virus non ha colore. Non ha colore perché è più piccolo dei colori (delle lunghezze d’onda dei colori).

  • Domanda di Davide Scalia: Vorrei chiederle un parere su un personaggio storico che mi incuriosisce e che dal mio modestissimo punto di vista è un genio. Ovvero Nikola Tesla. Per lei è un genio incompreso o solo un pazzo?

Per me è un genio. Ci furono anche diverse contestazioni ai suoi lavori. Alcune vinte, altre perse. Altre risultate del tutto prive di fondamento, ma verificate soltanto dopo la sua morte. Resta che gli hanno fatto una lotta spietata, discriminatoria, senza eguali. E restano i suoi brevetti. I suoi brevetti più famosi riguardano le fondamenta del sistema elettrico a corrente alternata, la distribuzione elettrica polifase e i motori elettrici a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale. L’ultimo suo brevetto risale al 1928, depositò un totale di 280 brevetti, divisi in 26 paesi diversi, di cui 109 negli Stati Uniti, dove nella cultura popolare è tuttora omaggiato in ambito tecnologico e delle scienze applicate. I suoi ammiratori lo definirono “l’uomo che inventò il ventesimo secolo”; la sua importanza fu riconosciuta nella Conférence Générale des Poids et Mesures del 1960, durante la quale fu intitolata a suo nome l’unità del Sistema internazionale di misura dell’induzione magnetica. Nel 1890 Tesla inventò gli oscillatori elettrici, e il trasformatore ad alta tensione, noto come bobina di Tesla. Ha condotto diversi esperimenti sui raggi X, ha dimostrato le comunicazioni a corto raggio di Guglielmo Marconi, e ha azionato la prima barca radiocontrollata all’interno di una piscina del Madison Square Garden. Resta anche la sua morte, a ricordarmi chi era: Tesla morì per un attacco cardiaco a 86 anni, nella sua stanza d’albergo, senza soldi, e pieno di debiti.

  • Domanda di Der_blue9: Sarebbe interessante chiederti la crisi della fisica classica in generale, ho troppe domande a riguardo. 

Inizio con darti una traccia, e poi le tue domande prenderanno altre forme credo. La crisi della fisica classica nasce dallo studio dello spettro del corpo nero (in una domanda qui sopra ho detto cos’è), studiata per primo da Max Planck, e la nascita del concetto di quanto di energia, con Einstein che anticipa quelli che oggi chiamiamo fotoni. Lo studio teorico dell’interazione tra materia e radiazione elettromagnetica, sulla base della termodinamica e dell’elettromagnetismo classico, tendente a spiegare le leggi sperimentali ha portato a risultati che non solo non erano in accordo con le leggi classiche, se non di elevata lunghezza d’onda (nella zona dell’infrarosso) e per temperature non troppo elevate, ma ha portato a conclusioni palesemente assurde. E così Planck si è incuriosito e ha ipotizzato che l’energia del corpo nero sia direttamente proporzionale alla frequenza (una sua giustificazione teorica), l’ipotesi che lo scambio di energia tra la radiazione e la materia avvenisse in maniera non continua ma discreta. L’energia cioè deve essere multipla di una quantità elementare, detta quanto. Ma neanche lui ci credeva molto, fu Einstein ad aver preso per buono quello che diceva Planck, e ad avergli fatto fare un passaggio successivo. Einstein dice: ipotizziamo che la luce si propaghi sotto forma di quanti di energia, e studiamola così. E da lì in poi arrivarono Bohr, poi De Broglie, poi Compton…e tutti gli altri, ed è nata la fisica quantistica.

  • Domanda di Luca Otti88: Prof, (…) ma perché è importante che decresca la crescita?
  • cioè, i grafici che ogni giorno vengono diffusi dalla protezione civile parlano di crescita continua, non c’è da festeggiare allora? Non capisco. 

Perché quello che decresce è il gradiente, ovvero la variazione rispetto al tempo. Il gradiente ai tempi del liceo la chiamavamo derivata. E’ fondamentale per capire quei grafici, e eventualmente per festeggiare.

  • Domanda di Firesdraws: Volevo chiederti: cos’è l’aberrazione ottica e come si lega con la relatività?
Per aberrazione ottica si intendono dei piccoli effetti distorsivi che possono generarsi in una lente. L’aberrazione astronomica invece è il fenomeno per cui una stella ci appare in una posizione leggermente diversa da quella reale, a causa del tempo impiegato dalla luce di quella stella a raggiungerci e dello spostamento che la Terra ha percorso in quell’intervallo di tempo lungo la sua orbita intorno al Sole.
Un fenomeno simile dovuto però ad effetti relativistici, si chiama lente gravitazionale: quando fra noi e una stella che vorremmo osservare si interpone una grande massa come una galassi o un buco nero, accade che i raggi luminosi provenienti dalla stella vengano curvati nel loro passaggio accanto alla massa, a causa della distorsione dello spazio causata dalla massa stessa: ne segue che la posizione che vediamo della stella è differente da quella reale.
  • Domanda di Dario Kubler: fantastica idea, grazie, ti chiedo questo: ma se, come ha scritto Einstein al suo amico Michele, la differenza tra passato, presente e futuro è solamente un’illusione, comunque persistente, allora da qualche parte là fuori ci deve essere una civiltà che sta osservando la Terra post CORONAVIRUS, quando questa crisi sarà passata?
  • Come sarebbe bello entrare in contatto con loro per sapere come siamo andata e soprattutto come abbiamo superato questo momento e con quali esperienze. Sei d’accordo?
Si, per un fisico il tempo è un concetto meno assoluto di quel che comunemente si ritenga: basti pensare, come esempio più facile, che quando guardiamo il Sole ne stiamo osservando il passato, una differita di 8 minuti (dovuta al tempo impiegato dalla luce a giungere fino a noi). Se consideriamo poi il paradosso dei gemelli, spiegato nelle risposte precedenti, vediamo come si possa viaggiare nel futuro!
Se poi qualche civiltà del futuro fosse in grado di mandarci un messaggio con qualche suggerimento per uscire da questa crisi ne saremmo ben lieti!

 

  • Domanda di Pietro: Forza di gravità. Se le geodetiche la sostituiscono come deformazione dello spazio, esse dovrebbero essere le traiettorie. Ma credo che per un corpo di massa m, che arrivi dalla stessa traiettoria di un fotone, la traiettoria intorno a Me sia diversa, se così fosse la deformazione dello spazio intorno a M dipende dalla interazione con. la m in arrivo, e dalla sua velocità. Mi chiarisce lei?
Un corpo deforma lo spazio in virtù della sua massa (M), creando una curvatura su cui sono costretti a muoversi le masse (m) minori: le traiettorie di una massa m e di un fotone saranno diverse non perchè la curvatura sia funzione dell’interazione fra le masse M e m e fra M e la massa praticamente nulla del fotone, ma perchè la traiettoria di un corpo è funzione della propria velocità e massa: come analogia possiamo pensare a due automobili che percorrono una stessa curva parabolica con traiettorie tanto più diverse quanto più diverse sono le loro masse e velocità.
  • Domanda di Dante degli Ulivi: Secondo lei, (…) è possibile che la materia nell’Universo, una volta esaurita la spinta del Big Bang torni indietro dando luogo a un altro Big Bang e così via?
Esiste proprio una teoria detta Big Bounce, o Universo oscillante, secondo la quale l’universo si espanderà fino a un certo punto per poi contrarsi fino a uno stato simile a quello del Big Bang, ma senza arrivare a una singolarità gravitazionale, e quindi “rimbalzare” dando origine a una nuova espansione, con la ripetizione del processo per l’eternità. Questa teoria cerca di includere la relatività generale, la meccanica quantistica e l’universo in espansione accelerata basandosi sulla teoria della gravità quaantistica.
  • Domanda di Antonovmarmeladovno: L’espansione dell’universo, della popolazione della terra, di nuovi modelli di iPhone può essere infinita?
La teoria predominante è che l’universo sia in espansione accelerata, almeno al momento, ma poi le teorie si dividono fra la continuazione di questo andamento o invece una fase di rallentamento e poi contrazione.
La popolazione non può aumentare all’infinito perchè va considerata la mortalità, mentre per i modelli di iPhone si parla di nomi a tre cifre e moltitudini di obiettivi fotografici da un milione di pixel.

 

  • Domanda di Luca Rebel: Buongiorno ProfSocial, si puó andare più veloce della luce?
Tutti i corpi dotati di massa non possono. Ma ci sono dei fenomeni per oggetti privi di massa interessanti da questo punto di vista. Ad esempio, nella relatività speciale, non ci sono limitazioni al fatto che possa esistere qualcosa che sia sempre stato più veloce della luce. Oppure un fenomeno noto come l’effetto Cherenkov, che consiste nell’emissione di radiazione elettromagnetica da parte di un materiale le cui molecole sono polarizzate da una particella carica in moto che lo attraversa. Oppure alcuni fenomeni legati alla meccanica quantistica, come l’entanglement quantistico, sembrano trasmettere informazioni a velocità superiori a quella della luce.
  • Domanda di Beppe calo: Le onde gravitazionali possono considerarsi soluzioni dell’equazione di Einstein ?Grazie e buona serata!

Esatto, l’equazione di campo di Einstein è l’equazione fondamentale della teoria della relatività generale: descrive la curvatura dello spazio-tempo in funzione della densità di materia, dell’energia e della pressione e l’onda gravitazionale rappresenta il propagarsi della deformazione causata dall’interazione di due oggetti enormemente massivi.

  • Domanda di Cokyjil: Ciao. Non so se questo è lo strumento per scriverti, cioè il messaggio privato. Ho letto che in questo periodo di coronavirus ti occupi di Fisica e ti vorrei chiedere una cosa che mi attanaglia. Io sono un ingegnere meccanico appassionato di fisica e astronomia. La mia domanda è questa: ho letto spesso che nelle teoria di Einstein si parla di Spaziotempo che è in 4 dimensioni e che per noi è impossibile da vedere. Ho provato in mille modi a disegnare 4 dimensioni su foglio. Ti chiedo:Come si può vedere lo spaziotempo e quindi le 4 dimensioni senza ricorrere all ipercubo? Ciòe io ho { x, y, z, t}. Come faccio a riportarlo su un semplice foglio e vedere un punto dove è posizionato in uno spazio a 4 dimensioni dando dei valori numerici a x y z t? Grazie. 

Per disegnare le quattro dimensioni in una rappresentazione grafica, il tempo rappresenta lo spostamento della posizione indicata dalle tre coordinate spaziali: si potrebbe disegnare sul piano cartesiano xyz un punto all’istante t1, poi a t2 e così via, oppure un grafico per ogni istante temporale e poi scorrerli, un po’ come erano i primi disegni animati, con i fotogrammi disegnati su singoli fogli fatti poi scorrere velocemente per dare l’illusione del movimento.

  • Domanda di Riccardo: #chiediallafisica come si spiega da un punto di vista biologico l’effetto sul metabolismo di viaggiare a velocità prossime a quella della luce?

Se ti riferisci al fatto muovendosi a velocità prossime a quelle della luce il tempo rallenti, in realtà sul metabolismo non c’è alcun effetto: questo perchè, per l’osservatore in movimento, il tempo sembra scorrere normalmente, non ha modo di accorgersi della sua velocità, ed è solo dal confronto con un osservatore fermo che si possono notare le differenze. Un modo di vederlo è questo: un corpo in movimento lo farà lungo le quattro dimensioni, pertanto la forza che lo mette in movimento sarà distribuita in modo tale da farlo avanzare sia nello spazio sia nel tempo. L’osservatore fermo invece, avanza solamente nel tempo, tutta la forza lo fa muovere nel tempo, facendogli quindi percorrere uno spostamento nel tempo maggiore che per l’osservatore in movimento, ma per entrambi la percezione del tempo sarà quella normale di tutti i giorni.

  • Domanda di Marcello Zolesi: Sono un ingegnere elettronico specializzato in elettromagnetismo e mi occupo di progettazione e analisi di antenne a microonde. Le scrivo per avere un parere sull’argomento in oggetto. Il tempo secondo la teoria della relatività e secondo la fisica quantistica. (segue altro…)

(email lunghissima, di regola io non rispondo a domande che mi vengono girate perché altri fisici in altri blog non l’hanno convinta con una risposta, questa è una regola non solo mia, ma anche di tutti i bravi fisici che conosco e di cui sono circondata quotidianamente). Il tempo è una dimensione del cosidetto spaziotempo, cioè la struttura stessa della realtà, e come tale è effettivamente continuo e non quantizzato, così come lo è una dimensione spaziale. Diversamente, quando siamo noi a misurarlo, così come quando usiamo un metro per una lunghezza, otteniamo dei valori discreti. Se consideriamo poi gli effetti relativistici, si usa dire che il tempo scorre più o meno lentamente in base alla velocità con cui si muovono gli osservatori che fanno le misure, ma anche qui il concetto di fondo è che non sia il tempo a cambiare, bensì gli osservatori che si muovono in modo diverso lungo le quattro dimensioni dello spaziotempo, misurando di conseguenza avanzamenti diversi nel tempo e nello spazio.

  • Domanda di Francesco Tozzi: Gentile Dottoressa Greison, innanzitutto grazie per la sua disponibilità a rispondere alle nostre domande. Il mio quesito è questo, vista la capacità relazionale delle particelle elementari di aggregarsi e dare luogo a stelle, pianeti, molecole, proteine ed organismi biologici è possibile pensare che queste particelle stesse rappresentino una forma della vita?

Sono proprio alla base della vita! Se pensiamo infatti ai processi biologici che definiscono quelli che chiamiamo organismi viventi, vedremo che sono regolati da reazioni chimiche, più o meno complesse; ma se andiamo a studiare queste reazioni (e la chimica in generale), vedremo che alla loro base ci sono proprio le particelle e le leggi fisiche che le governano. Non per niente Fisica in greco vuol dire Natura, e cosa c’è di più vivo della natura stessa!

  • Domanda di Martina Maffezzini: Per la tua rubrica #Chiediallafisica una cosa che mi ha sempre affascinato ma non ho mai davvero capito è come funzionano le onde. Mi spiego meglio come vengono trasportate le immagini, i suoni, i messaggi? Ad esempio i messaggi che ci mandiamo, o la televisione, i computer!
  • Adesso c e un sacco di tecnologia ma qual è il principio base? Se penso al fatto che già secoli fa esistevano i telegrafi mi sorprendo! Come l’hanno scoperto?

Le onde sono trasmissioni di energia, non di materia, che si propagano nello spazio in modo oscillante, cioè ripetendo nel tempo una “forma” base, che ha le seguenti caratteristiche: ampiezza, che rappresenta l’intensità dell’onda, la lunghezza d’onda, che indica la distanza fra due punti corrispondenti della forma ripetuta, e la frequenza, cioè quante volte nel tempo si ripete la forma. I segnali come radio e TV sono trasmessi da onde elettromagnetiche (generate dall’oscillazione di un campo elettrico prodotto da un’antenna), dette portanti, che permettono la propagazione del segnale; quest’onda viene poi dotata di alcune perturbazioni delle sue caratteristiche che rappresentano l’informazione vera e propria trasportata.

  • Domanda di Gianfranco Castelli: Elettroni e nucleo. Perchè migliardi di elettroni girano tutti in equilibrio? Cosa ha dato loro questa velocità precisa per rimanere vincolati al nucleo ?.
  • Stessa domanda per i pianeti. Grazie. Castelli Gianfranco
Il punto di vista per comprendere la situazione è quello opposto: intorno al nucleo orbitano solo gli elettroni dotati dell’energie giusta per occupare quella posizione orbitale: se ne avesse troppa abbandonerebbe l’atomo o potrebbe perdere energia (tipicamente emettendo fotoni) per rimanere con l’energia adatta. La forza che regola l’orbita degli elettroni è l’interazione elettromagnetica. Similmente per i pianeti, vediamo le orbite di quelli che hanno trovato una traiettoria di equilibrio intorno alla loro stella, secondo l’interazione gravitazionale che, come sostenuto da Einstein, è dovuta alla deformazione dello spazio causata dalla stella.
  • Domanda di Mario Buncuga: Ciao. Bella iniziativa. (…) La domanda: siamo riusciti a “vedere” la radiazione cosmica di fondo e vediamo galassie lontane circa 13 miliardi di anni. come è possibile che, viaggiando la luce a circa 300.000 km al secondo, molto meno dell’espansione delle galassie, noi riusciamo a “vedere” i fotoni provenienti da quella prima esplosione? in quel caso dovremmo anche poter vedere il luogo (sempre che riuscissimo a distinguerlo) dove si trovava la parte di spazio che ora forma la nostra via lattea, il che mi sembra un altro paradosso.
Esatto, viste le estreme distanze dell’universo, neanche la luce con la sua altissima velocità, riesce a darci immagini, per così dire, recenti. Si è introdotta infatti l’unità di misura anno-luce, cioè la distanza coperta in un anno dalla luce, e anche così i numeri in gioco sono immensi: per questo riceviamo segnali (sia “visivi” con i telescopi, sia elettromagnetici) di un universo tanto più giovane tanto più spingiamo lontano l’osservazione. Capire se si possa vedere una porzione di spazio dove ora c’è la Via Lattea è complicato anche perchè è difficile ricavare le esatte dimensioni della nostra galassia, proprio perché il sistema solare ne fa parte (si trova nella periferia del disco galattico, a circa 25.000 anni luce dal centro), dunque è impossibile dalla Terra avere una vista d’insieme della nostra galassia, in qualsiasi direzione si guardi.
  • Domanda di Teodoro51m: (…) Come faccio a fare interessare alla Fisica mia figlia?
La fisica come materia di studio, seppur la più affascinante di tutte, è dura e richiede dedizione e interesse: se non ci si appassiona personalmente risulta un corso di studi molto pesante da seguire. Appena riprendono i miei spettacoli teatrali, devi assolutamente portarla!
  • Domanda di Angelo Murgia: Ciao Gabriella, si parla spesso di “effetto di trascinamento” dello spaziotempo nell’ergosfera di un buco nero rotante previsto dalla relatività generale e si fa sempre il paragone del gorgo sulla superficie dell’acqua. Ma questo lascia presupporre che lo spaziotempo “venga restituito” da qualche altra parte, come avviene per l’acqua magari come in un ricircolo in vasca… È veramente così? Si dice che questo effetto è presente intorno a qualunque corpo massivo rotante, e che anche la Terra lo determina (in misura lievissima) ma questo non fa altro che rendermi le idee più confuse.. Ti ringrazio tantissimo per quello che fai, e ti saluto. Con grande stima
L’effetto di trascinamento è generato da una qualunque massa in rotazione, anche dalla Terra quindi. Ma è un fenomeno con degli effetti molto piccoli, quindi si riescono a studiare solo se generati da oggetti incredibilmente massivi, come appunto i buchi neri. Si parla comunque di deformazioni, non di uno scorrimento vero e proprio dello spaziotempo dentro al buco nero: ad esempio, nel caso di stelle in orbita vicino a un buco nero supermassivo rotante, l’effetto di trascinamento dovrebbe causare la precessione del piano orbitale della stella intorno all’asse di rotazione del buco nero.
  • Domande di Roberto: (…) la diversa formulazione fatta da Heisenberg e Schrodinger, che Dirac ha mostrato essere equivalenti.
  • Poi spiegare la dualità onda particella della luce e di tutte le particelle subatomiche.
  • Poi spiegare perché non riusciamo a unificare le 3 forze elettromagnetiche con la gravità.
  • Poi una cosa interessante sarebbe la materia e l’energia oscura, che compongono sembrerebbe , il 95% dell’universo … Poi poi ….. ci sono un’infinità di argomenti: Cos’è l’effetto tunnel?
  • Cos’è l’entanglement?
In sintesi. Le due rappresentazioni sono diverse per la formulazione matematica: senza poter entrare nei dettagli, i  due modelli differiscono solo per un cambio di base rispetto alla dipendenza temporale. Possiamo riassumere la dualità dicendo che i fotoni si propagano come un’onda e interagiscono con la materia come se fossero particelle.
Ci sono modelli teorici come la teoria delle stringhe che cercano proprio di unire tutte le interazioni fondamentali in un’unica teoria, superando quindi le incongruenze fra fisica quantistica e relatività generale nei casi limite.
L’energia e la materia oscura sono due ipotesi a cui si fa ricorso per spiegare l’accelerazione dell’espansione dell’Universo ed altri fenomeni altrimenti non interpretabili con le conoscenze attuali. L’effetto tunnel prevede che una particella abbia una probabilità diversa da zero di attraversare spontaneamente una barriera arbitrariamente alta di energia potenziale, anche se non sembrerebbe avere un’energia sufficientemente alta per farlo. L’entanglement è un fenomeno prettamente quantistico, privo di analogo classico, quindi altamente non intuitivo. In sintesi, in determinate condizioni lo stato di un sistema non può essere descritto singolarmente, ma solo come sovrapposizione di più sistemi. Da ciò consegue che la misura di un’osservabile di un sistema determina simultaneamente il valore anche per gli altri: il fenomeno è stato verificato a distanze sempre più crescenti.
  • Domanda di Dante degli Ulivi: Grazie GreisonAnatomy, (…). Se è vero che, nell’ Universo, una massa più piccola ruota sempre attorno a una massa più grande, si può affermare che la massa della Luna sta alla massa della Terra come la massa di un corpo qualsiasi sta alla massa del resto dell’ Universo ?
  • E se così è, si può affermare che la massa dell’ Universo è uguale al prodotto della massa di un corpo qualsiasi per la massa della Terra fratto la massa della Luna ? Grazie. 
In realtà le cose sono un po’ più complicate: possiamo dire che ogni massa deforma lo spazio in base al valore della massa stessa e tutti i corpi che si muovono nelle vicinanze (sempre su scala cosmica) sono vincolati da queste deformazioni a percorrere le orbite che osserviamo.
  • Domande di Francesco Cisternino: Mi piacerebbe domandarle: 1) La teoria dei cunicoli spazio-tempo (il famoso ponte di Einstein & Rosen), come funziona esattamente?
  • 2) Propulsione gravitazionale, come funziona e si e’ possibile?
  • 3) Cos’e’ esattamente la materia oscura?

1) Si tratterebbe di porzioni di universo in origine molto lontane che verrebbero portate quasi a contatto (per mezzo appunto di una “breve” galleria) da un’estrema distorsione dello spazio tempo che ne causerebbe quasi un accartocciamento su se stesso. La fisica di questo fenomeno è ipotizzata sotto determinate condizioni ma non ancora dimostrata. 2) Se intendi la cosiddetta fionda gravitazionale, è un effetto ottenuto facendo accelerare un astronave o satellite mediante una traiettoria verso un pianeta che ne sfrutti l’attrazione gravitazionale, facendolo poi deviare verso lo spazio aperto mediante una breve correzione della traiettoria con i motori di bordo, ed è un effetto utilizzato comunemente nelle missioni spaziali. 3) E’ un’ipotetica materia, su cui sono fatte solo stime (ad esempio che non emetterebbe radiazioni elettromagnetiche e non interagirebbe con la materia ordinaria), ipotizzata per spiegare alcune osservazioni sperimentali, secondo le quali la materia ordinaria potrebbe costituire solo il 10% della materia totale stimata nell’Universo: il restante 90% sarebbe appunto materia oscura.

  • Domanda di Michele Ibrahim (che ha quasi 4 anni): Cara Gabriella, quando sarò grande e diventerò astrofisico posso andare su Marte?
  • Qual è la differenza tra buco bianco e buco nero? Grazie. 

Caro Michele Ibrahim, mi hai mandato un video (eccolo) con queste domande che è proprio bellissimo, sono io che ringrazio te. Quando sarai grande potrai diventare astrofisico, e potrai certamente andare su Marte. Barak Obama, l’ex-presidente degli Stati Uniti, aveva indicato il 2030 come limite massimo per andarci. Elon Musk ora ha abbassato al 2024. Quindi hai tutto il tempo per prepararti, ed essere tra quelli che partono. Per quel che riguarda la differenza tra buco bianco e buco nero, dal video che mi hai mandato ho capito che ne sai, accidenti se ne sai! E’ esattamente quello che mi hai detto, il buco bianco è il fratello gemello del buco nero che ha caratteristiche opposte, ma che non è mai stato osservato, quindi esiste solo da calcoli matematici. Il buco nero è una regione di spazio che attira a sé la materia inghiottendola, un buco bianco invece è una regione da cui materia ed energia escono. Alcuni pensano pertanto che i buchi bianchi possano essere l’altra estremità di un tunnel spazio-temporale che collega un buco nero con regioni molto lontane dell’universo o addirittura con altri universi. C’è anche chi pensa che il Big Bang sia un buco bianco.

  • Domanda di Domenico: I colloidi nel romanzo ‘Solaris’ sono fatti di neutrini, l”oceano’ usa i fotoni per costruire i neutrini, oggigiorno si parla di assioni, potrebbe mettere un pò di ‘scienza’ nella ‘fanta’? Cosa pensa del romanzo? Complimenti per le donne nella scienza, M Curie poi era anche bella e così lei…
A rischio di rovinare la magia della fantasia, occorre dire che i neutrini sono le particelle che forse meno di tutte si prestano a essere usate per creare alcunchè, in quanto la loro interazione col resto della materia è pressocchè nulla. Riescono infatti a coprire distanze cosmiche senza venir ostacolati da ciò che incontrano, ma proprio per questo possono portare informazioni dai luoghi più remoti dell’Universo. Vengono prodotti dai decadimenti di alcune particelle e nelle reazioni nucleari, ma non dai fotoni. Gli assioni infine sono particelle ipotetiche postulate per la spiegazione di alcuni fenomeni osservati sperimentalmente e prendono parte in alcune teorie avanzate (stringhe) ma restano ancora un punto oscuro. Anche con tutta questa ‘fanta’ il libro è bello, forse più psicologico che scientifico. Ma conserva il senso della ricerca per scoprire l’ignoto, che è anche alla base della fisica che cerca di conoscere gli intimi meccanismi della realtà.
  • Domanda di Marti Fricano: Ciao! Colgo questa opportunità per chiederti di spiegare la teoria delle stringhe! Grazie in anticipo.
E’ una teoria molto complessa, basti pensare che al posto delle 4 dimensioni dello spazio-tempo ne postula 13 o anche più, a seconda della formulazione. In estrema sintesi, la stringa è l’entità fisica fondamentale e materia e energia sarebbero sue manifestazioni, a seconda della modalità di vibrazione della stringa stessa. La teoria è stata elaborata per uniformare la meccanica quantistica e la relatività generale, modelli che descrivono molto accuratamente i propri campi di applicazione ma che entrano in conflitto quando si applicano a casi limite (es. infinitamente grande o piccolo). E’ una teoria ancora allo studio, perché estremamente complessa e necessità di conferme sperimentali difficili da perseguire; non è comunque l’unica strada tentata per raggiungere alla cosiddetta teoria del tutto, cioè un modello unico che possa descrivere ogni tipo di processo fisico. Puoi approfondire l’argomento cercando le spiegazioni di Brian Greene.
  • Domande di Pablo Sanna: Carissima Gabriella volevo chiederti per le domande a cui rispondi mi potresti spiegare la differenza fra entropia, entalpia e piezometria. Non li ho mai compresi bene. E poi cos’è la materia oscura e che influenza ha nell’universo. Grazie..mi piace questa iniziativa.. spero che stia bene e non vedo l’ora di rivedere i tuoi monologhi a teatro. Grazie a presto. 
L’entropia è una grandezza strettamente commessa alla termodinamica e in parole semplici identifica il grado di disordine di un sistema, inteso in particolare come l’energia disponibile o meno per eventuali reazioni. Ad esempio, per il secondo principio della termodinamica, in una reazione spontanea il calore può passare solo dal corpo più caldo a quello più freddo e in questo caso l’entropia aumenta, intuitivamente perchè nel sistema c’è meno energia disponibile per una reazione, potendo il calore passare solo a corpi via via più freddi. L’entalpia è invece una funzione di stato di un sistema, dipendente dalla sua energia interna (a sua volta funzione essenzialmente della temperatura), dalla sua pressione e volume: esprime la     quantità di energia interna che un sistema termodinamico può scambiare con l’ambiente ed è molto utile per trattare matematicamente le reazioni termodinamiche. La piezometria è la misura della comprimibilità dei liquidi, utilizzata in idrogeologia per investigare sulla stabilità del terreno in presenza di falde acquifere sotterranee. La materia oscura è una ipotetica componente di materia che, diversamente dalla materia conosciuta, non emetterebbe radiazione elettromagnetica e sarebbe attualmente rilevabile solo in modo indiretto attraverso i suoi effetti gravitazionali; l’ipotesi nasce per giustificare diverse osservazioni sperimentali in base alle quali, secondo le leggi della gravitazione, la materia oscura dovrebbe costituire quasi il 90% della massa presente nell’universo, non sufficiente ad esempio a spiegare l’osservata espansione accelerata dell’Universo.
  • Domanda di Mario Buncuga: (…) Immaginiamo di trovarci in posizione di partenza, all’inizio del Big Bang. per circa 300 milioni di anni i fotoni erano compressi ed imprigionati dall’incredibilmente caldo “brodo” di particelle. Finalmente la luce fu e l’Universo continuò ad espandersi fino alla situazione attuale. Ma, nonostante il periodo di inflazione che dilatò enormemente lo spazio, la luce viaggia a circa 300.000 km al secondo, mentre la velocità di allontanamento delle galassie è decisamente molto minore. La domanda quindi è: come possiamo “vedere” la luce (o le microonde) provenienti dall’inizio dell’espansione (radiazione di fondo) se il luogo in cui ci troviamo oggi ha “corso” molto più lentamente della luce emessa all’inizio? non dovrebbe essere dispersa al di fuori dell’Orizzonte Cosmico?

In realtà non osserviamo specifici fotoni quando misuriamo la radiazione di fondo. La sorgente di una luce può essere identificata solo quando guardiamo direttamente una stella, ad esempio, mentre se osserviamo lo spazio apparentemente vuoto (quello che appare buio con un telescopio ottico) tramite un radiotelescopio, è possibile rilevare una debole radiazione isotropa (cioè unfirme in ogni direzione) che non è associata ad alcuna stella, galassia o altro corpo celeste. In base allo spettro della radiazione di fondo, si potrebbe approssimativamente dire che l’Universo ha una temperatura minima di quasi 3 gradi Kelvin, dovuti proprio alla radiazione di fondo.

  • Domanda di Gioele Albarracin: (…) Perché negli urti elastici l’energia cinetica si conserva?
Sostanzialmente la conservazione dell’energia cinetica e della quantità di moto, definizione appunto dell’urto elastico, è dovuta al fatto che nessuno dei corpi coinvolti nell’urto si rompa o si deformi: non ci sono pertanto occasioni di dispersione o trasformazione dell’energia, che quindi si conserva. Questa è comunque un’approssimazione, in quanto una piccolissima quantità di energia si trasformerà in rumore o calore, ma se sono quantità trascurabili si può ancora parlare di urto elastico.
  • Domanda di Gianmarco Ferrara: Dott.ssa Greison (…) La prima domanda è la seguente: secondo lei sarà possibile in un futuro conoscere così approfonditamente le leggi che regolano lo spazio-tempo da poter viaggiare “all’indietro”? Da quanto ho capito oggi esistono delle soluzioni teoriche per “viaggiare nel tempo” (le alte velocità e intensi campi gravitazionali per la dilatazione del tempo oppure i wormhole), ma solo verso il futuro. (…)
  • La seconda domanda riguarda invece lo studio della fisica. (…) L’ingegneria matematica potrebbe essere un punto di inizio per un percorso che ha come fine l’astrofisica? (…) Sono molto felice di questa iniziativa e credo sia un modo produttivo per trascorrere questo periodo particolare, la ringrazio.
Dici bene, i viaggi nel tempo sono al momento teorizzabili solo nel futuro, il modo più semplice sarebbe viaggiare ad altissima velocità, per spostarci nel futuro di chi è rimasto fermo. Spostarsi nel passato invece non sembra ipotizzabile, per tutta una serie di paradossi e per la violazione appunto del secondo principio della termodinamica e del concetto di entropia ad esso legato: spostarsi indietro nel tempo comporterebbe poter pensare a una trasformazione con diminuzione di entropia, cosa non permessa. Si ipotizza che in condizioni estreme di gravità, come sull’orizzonte degli eventi di un buco nero, il tempo possa comportarsi in modo imprevedibile, quindi magari anche tornare indietro, ma è ancora tutto da studiare.
Per avere la preparazione matematica per diventare astrofisico non hai da fare altro che iscriverti a fisica, di matematica ne troverai in abbondanza prima della specializzazione in astrofisica!
  • Domanda di Antonello Mezzaluna: Dottoressa Buongiorno. Conosco e apprezzo da tempo i suoi libri e mi tuffo con piacere in questa insperata possibilità di porre domande a una persona della Sua caratura. Veniamo a noi, o meglio a ‘lui’: Erastostene. Il suo esperimento mi ha sempre affascinato e lo ritengo uno dei più ‘belli’ di tutta la storia della scienza. Sono però ‘disturbato’ da due problemi. Come fa a sapere che Alessandria e Assuan sono sullo stesso meridiano? Altrimenti il giochino non funziona (se non ho sbagliato i conti, una deviazione dal meridiano di n gradi si ripercuote sulla misura del raggio della sfera con un andamento ben più che lineare. P. es. una deviazione di 2° comporta un errore del 2%, una di 5% del 14%). (…) Poi, vista l’approssimazione eccezionale che sembra abbia ottenuto sul Raggio, della medesima entità percentuale deve essere l’approssimazione sulla misura della distanza. Cammello, velocità nota e costante, giorni impiegati eccetera eccetera? Mah, non mi suona. Tant’è vero che il prof. Russo, nel suo ottimo ‘La rivoluzione dimenticata’, ipotizza sofisticate conoscenze topografiche e strumentazioni ottiche. Qual è la sua opinione?

E’ indubbio che nell’antichità sono stati raggiunti pregevoli risultati nella stima delle grandezze terrestri e celesti che ci sembrano quasi impossibili; questo perchè le conoscenze che sono state raggiunte nel passato, soprattutto in astronomia, erano effettivamente molto avanzate e ne sono rimasti molti esempi nel mondo greco ed egizio così come nelle civiltà precolombiane. Non sembra improbabile quindi che Eratostene sia riuscito a misurare la lunghezza del meridiano terrestre con buona approssimazione, soprattutto tenendo in considerazione proprio quanto affermato dal prof. Russo, cioè che la misurazione sia stata effettuata con un procedimento ben più complesso e raffinato di quanto comunemente detto.

  • Domanda di Luigi: #faqphysics Non è un paradosso ricordare Einstein e Heisenberg insieme quando ricordiamo la famosa frase dello scienziato della teoria della relatività: DIO NON GIOCA A DADI!!??
Seppur la frase fosse stata pronunciata verso Niels Bohr, l’argomento scatenante era proprio la fisica quantistica di cui Heisenberg era fra i fondatori, soprattutto con il suo principio di indeterminazione. L’impossibilità, sancita da tale principio, di conoscere contemporaneamente posizione e quantità di moto di una particella, fa si che tutta l’impostazione della fisica quantistica si regga necessariamente su un grado di incertezza che ad Albert Einstein sembrava impossibile. Nel Congresso Solvay del 1927 ci fu una durissima battaglia verbale fra Einstein e Bohr, con il primo che non riusciva a cogliere in fallo le teorie portate avanti dall’amico, finendo col perdere il controllo e pronunciare la famosa frase, salvo poi comprendere e accettare la nuova frontiera rappresentata dalla neonata fisica quantistica: “Dio non gioca a dadi, ma qualche volta può fare un’eccezione!”.
  • Domanda di Richiinstagram: #chiediallafisica Ciao Gabri mi chiedevo secondo te come mai la fisica rispetto ad altre materie tecniche sia avvicina così tanto alla filosofia…praticamente ogni grande fisico ha scritto almeno un libro/saggio con discreto successo d vendita.
Che bella domanda! E’ vero, sono due materie che si avvicinano in più punti, non per niente anche i filosofi dell’antica Grecia si interessavano assiduamente di argomenti che oggi ascriveremmo alla fisica. Probabilmente la somiglianza a ha che fare con il porsi domande: così come il filosofo si interroga su grandi temi ed esercita il pensiero speculativo, così è il fisico, piuttosto che altri scienziati, che si trova di fronte ai misteri della natura e indaga le leggi che governano la realtà, trovandosi spesso di fronte a nuove domande.
Esagerando un po’, potremmo dire che la maggior parte delle materie tecniche/scientifiche si interroga sul “come” (come fare, come si calcola, come si usa…), mentre sia la fisica che la filosofia si interrogano sul “perchè”, magari non tanto in senso finalistico ma da intendersi come ricerca del principio più intimo e fondamentale di come tutto funziona.
  • Domanda di Paola Linda Sabatti: Una domanda per #chiediallafisica: La polvere é il disfacimento della materia?
Per polvere si intende genericamente un insieme di materia suddivisa in particelle di diametro compreso indicativamente fra 1 e 100 millesimi di millimetro, cioè minuscoli frammenti di sostanze disgregatesi da tutto ciò che è presente nell’ambiente. Questi frammenti si formano per fenomeni di sfaldamento meccanico o chimico, in questo senso si può parlare quindi di disfacimento della materia, che però tende a mantenere tutte le sue caratteristiche originarie solo in dimensioni piccolissime.
  • Domanda di Nady Apolloni: Ciao Prof, bellissima iniziativa!!Vorrei sapere  come funziona il 5G e se può essere dannoso. Grazie infinite!!!
Il 5G è l’ultima evoluzione della comunicazione cellulare: tecnicamente si intende una trasmissione attraverso un segnale che può avere tre fasce di frequenze (bassa, media e alta): 694-790 Mhz, 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz . Oltre a una maggiore velocità di trasmissione dati e la possibilità di gestire molte più connessioni contemporanee rispetto alla rete attuale, il grande miglioramento è una notevole diminuzione della latenza, cioè il tempo di risposta del sistema, che permette servizi e applicazione praticamente in tempo reale. Sebbene ancora non ci sia una sperimentazione conclusiva sugli effetti del 5G sulla salute umana, la posizione scientifica è che tali onde non abbiano potenza sufficiente a causare danni agli organismi viventi (come invece ad esempio i raggi X, una radiazione notevolmente più potente). Si può notare inoltre che alcune delle bande di frequenza che saranno assegnate al 5G sono state usate finora per la trasmissione dei segnali TV.
  • Domanda di Emanuele Dati: (domanda lunghissima) (…) se è vero che l’universo è destinato ad una morte termica, è probabile che i buchi neri continuino ad inghiottire materia ed energia a tal punto che avranno assorbito tutta la materia ed energia nell’universo e che successivamente da un solo buco nero al cui interno vi è tutto l’universo assorbito esso esploda e formi un nuovo universo?
  • (…)  se l’universo andasse incontro ad una morte termica i buchi neri non dovrebbero aumentare con il tempo ?
La teoria di cui parli è quella del Big Crunch, in cui tutto l’universo si troverà a collassare su se stesso fino a tornare a condizioni ipotizzabili simili a quelle del Big Bang, da cui appunto potrebbe scaturire una nuova esplosione e una nuova espansione. E’ appunto un modello di universo ciclico. Ma la contrazione non avverebbe a seguito dell’assorbimento di tutta la materia in un buco nero, bensì a seguito della fine dell’espansione dell’Universo e della conseguente contrazione a seguito della gravità. Infatti, in un modello di Universo in perenne espansione, le distanze diventerebbero talmente elevate da isolare anche i buchi neri, che finirebbero per non avere più materia da inghiottire entro il raggio utile della propria attrazione gravitazionale.
Sono comunque teorie in fase di studio e dibattito, così come la stessa radiazione di Hawking, modello teorico non ancora osservato sperimentalmente.
  • Domanda di Domenico: (domanda lunghissima) (…) In una morte termica dell’universo, in un Big Rip, un grande strappo, i buchi neri perdono gravità? i quark diventano instabili? i fotoni si stirano? e tutto questo in un universo più grande, fatto di universi con leggi fisiche diverse, ma immersi in un reticolo comune? (…)
Le teorie cosmologiche dal Big Bang al Big Crunch o Big Bounce sono ancora in evoluzione, ognuna si porta dietro le proprie ipotesi di lavoro e i possibili effetti sullo spazio-tempo e sulla materia, impossibili da riassumere in poche righe. Visto che sembri molto interessato a questi temi ti rimando direttamente a degli ottimi testi specializzati ma molto leggibili del grande Brian Greene: L’Universo elegante, La trama del cosmo, La realtà nascosta. Dall’origine dell’Universo alla teoria delle stringhe, ti piaceranno!
  • Domanda di Piero Lunetto: La mia domanda per la sua interessante rubrica è questa: come fece newton a calcolare che la forza di attrazione gravitazionale generava delle ellissi nel caso dei pianeti? Che poi è la domanda che si pose l astronomo halley e a cui isaac newton rispose che l aveva già calcolato in passato..senza mai pubblicare niente.
Newton eredita il concetto di orbita ellittica dalle osservazioni sperimentali di Keplero, che ne derivò appunto delle leggi che descrivevano il moto dei corpi celesti. Ne diede poi una spiegazione dinamica, introducendo il concetto di forza di gravità e che essa fosse proporzionale alle masse dei due corpi in gioco, a una costante universale, e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza, e che agisse lungo la linea di congiunzione dei due corpi celesti. Si può dimostrare matematicamente che date queste condizioni (intensità della forza di gravitazione e direzione della forza) le orbite stabili, descritte dalla formula di Newton, sono necessariamente delle ellissi il cui schiacciamento è determinato dalle condizioni iniziali di inserimento nell’orbita. Potrebbe anche capitare che un pianeta percorra un’orbita circolare, visto che il cerchio è un caso particolare di ellisse, ma è molto più probabile che durante le fasi della formazione del sistema solare, il pianeta si sia stabilizzato su un’orbita ellittica, magari poco ellittica, ma comunque non perfettamente circolare.

 

 

Il 4 Maggio inizia la fase2 di questo lockdown malefico, l’iniziativa #ChediAllaFisica continua sui social o direttamente nel luogo dove mi mandate le nuove domande, rispondo lì. 

 

Ciao!

#ProfSocial

#MathFree

 

 

 

Anche il Sole 24 Ore si è accorto di questo spazio, e ne ha scritto -> leggi il pezzo.

Anche Repubblica si è accorta di questo spazio, e mi ha intervistato -> leggi l’intervista qui

Mi hanno definito la #ProfSocial …molto bello!

Fatevi domande, restate curiosi.

Lo diceva Einstein: la creatività nasce dall’angoscia. Usiamo questo isolamento. Lo faceva anche Heisenberg. 
Werner Heisenberg dal suo periodo di isolamento ad Helgoland nel 1925 ha avuto l’illuminazione più grande: ha scritto il suo principio di indeterminazione, e metterà le basi per la creazione della fisica quantistica.
 

 

(qui in home page di Repubblica c’è l’intervista che mi hanno fatto…grazie…)


 

 

 

 

Sono sempre più felice di aver inventato questa rubrica!!!

 

 

Qui sotto sublimo la mia felicità alzando la foto che più mi rappresenta…

(per sapere tutto su questa foto c’è il mio romanzo: “L’incredibile cena dei fisici quantistici” e il mio spettacolo teatrale “Monologo Quantistico”…ciao, vi voglio bene!)

 

 

 

Dunque, vi metto delle piccole aggiunte: qui potete trovare altre puntate delle mie PILLOLE DI FISICA -> clicca!

 

Ad esempio c’è la puntata in cui parlo dell’isolamento di Newton

 

 

E quella in cui parlo dell’isolamento di Heisenberg

 

 

 

Per dire che non siamo i soli ad essere sottoposti ad isolamento obbligatorio…

 

…ma tenete duro, finirà!

 

Vi riporto quello che diceva Einstein…che è di grande conforto!!!

 

 

  • ALBERT EINSTEIN, La crisi può essere una vera benedizione, 1955.

 

Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso.

La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce le proprie sconfitte e i propri errori alla crisi, violenta il proprio talento e mostra maggior interesse per i problemi piuttosto che per le soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande difetto delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel trovare soluzioni.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora; senza crisi qualsiasi vento diventa una brezza leggera. Parlare di crisi significa promuoverla; non parlarne significa esaltare il conformismo. Cerchiamo di lavorare sodo, invece. Smettiamola, una volta per tutte, l’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.

Let’s not pretend that things will change if we keep doing the same things. A crisis can be a real blessing to any person, to any nation. For all crises bring progress.

Creativity is born from anguish, just like the day is born form the dark night. It’s in crisis that inventiveness is born, as well as discoveries made and big strategies. He who overcomes crisis, overcomes himself, without getting overcome. He who blames his failure to a crisis neglects his own talent and is more interested in problems than in solutions. Incompetence is the true crisis. The greatest inconvenience of people and nations is the laziness with which they attempt to find the solutions to their problems.

There’s no challenge without a crisis. Without challenges, life becomes a routine, a slow agony. There’s no merit without crisis. It’s in the crisis where we can show the very best in us. Without a crisis, any wind becomes a tender touch. To speak about a crisis is to promote it. Not to speak about it is to exalt conformism. Let us work hard instead. Let us stop, once and for all, the menacing crisis that represents the tragedy of not being willing to overcome it.

 

 

 

 

Per il resto, vi ricordo che è uscito il mio nuovo podcast su Audible, che in questo periodo è free:

“CARA MARIE CURIE…” eccolo: clicca!!!

Questo invece è il link per il trailer, girato durante le registrazioni: clicca!!!

Per il mio primo podcast “IL CANTICO DEI QUANTIclicca qui!

Per i miei libri letti da me:

  • -> PER ASCOLTARE “L’INCREDIBILE CENA DEI FISICI QUANTISTICI” CLICCA!
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  • -> PER ASCOLTARE “SUPERDONNE” CLICCA!
  • -> PER ASCOLTARE “EINSTEIN E IO” CLICCA!
  • -> PER ASCOLTARE “LA LEGGENDARIA STORIA DI HEISENBERG E DEI FISICI DI FARM HALL” CLICCA!
  • -> PER ASCOLTARE “EINSTEIN FOREVERCLICCA!

 

 

E poi ci sono i miei libri da comprare -> clicca qui per trovarli tutti!

 

 

 

 

…non state con chi non vi fa fiorire!

gabriella

 

 

 

 

 

 

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Comments (73)

  • #faqphysics Non è un paradosso ricordare Einstein e Heisenberg insieme quando ricordiamo la famosa frase dello scienziato della teoria della relatività: DIO NON GIOCA A DADI!!??
    https://twitter.com/Mental_List

    Rispondi
    • ti rispondo nel post,
      ciao, grazie!
      #chiediallafisica

      gabriella
      Rispondi
      • Ciao…grazie in anticipo per la risposta che sono ansioso di leggere…ma non la trovo (sigh!!)…mi potresti dare il link??..te l’ho anche posta su twitter e hai scritto che mi avresti risposto nel sito..grazie!

        Rispondi
  • Ciao. Bella iniziativa.
    Sono appassionato di astrofisica e fisica quantistica, ma non ho una formazione specifica e non sono in grado di comprendere le equazioni. Ho molte domande che non hanno mai avuto risposte. Comincerò con una che potrebbe aprire una serie di approfondimenti:
    Sappiamo che l’Universo ha avuto origine dal “Big Bang” circa 14 miliardi di anni fa, quindi al’inizio tutta la materia e l’energia si trovavano addensate in un a singolarità che, espandendosi, ha dato vita all’oggi, all’universo che conosciamo. Quello che vediamo non è l’Universo attuale, ma una serie di “gusci” che cci portano indietro nel tempo.
    La domanda: siamo riusciti a “vedere” la radiazione cosmica di fondo e vediamo galassie lontane circa 13 miliardi di anni. come è possibile che, viaggiando la luce a circa 300.000 km al secondo, molto meno dell’espansione delle galassie, noi riusciamo a “vedere” i fotoni provenienti da quella prima esplosione? in quel caso dovremmo anche poter vedere il luogo (sempre che riuscissimo a distinguerlo) dove si trovava la parte di spazio che ora forma la nostra via lattea, il che mi sembra un altro paradosso.

    Rispondi
    • ti rispondo nel post,
      ciao, grazie!
      #chiediallafisica

      gabriella
      Rispondi
    • Seguito alla precedente domanda:
      Immaginiamo di trovarci in posizione di partenza, all’inizio del Big Bang. per circa 300 milioni di anni i fotoni erano compressi ed imprigionati dall’incredibilmente caldo “brodo” di particelle.
      Finalmente la luce fu e l’Universo continuò ad espandersi fino alla situazione attuale.
      Ma, nonostante il periodo di inflazione che dilatò enormemente lo spazio, la luce viaggia a circa 300.000 km al secondo, mentre la velocità di allontanamento delle galassie è decisamente molto minore.
      La domanda quindi è: come possiamo “vedere” la luce (o le microonde) provenienti dall’inizio dell’espansione (radiazione di fondo) se il luogo in cui ci troviamo oggi ha “corso” molto più lentamente della luce emessa all’inizio? non dovrebbe essere dispersa al di fuori dell’Orizzonte Cosmico?
      Grazie. 🙂

      Rispondi
    • sono un illustratore
      il raggio dell universo è 46 mrd di a l : la r c di f è in tutto l universo : noi siamo su uno dei raggi : l orizzonte cosmico degli eventi è 16 mrd di a l : se siamo a 17 mrd di a l dal centro dell universo non vedremo il punto da cui abbiamo origine : se siamo a 15 mrd di a l dal centro dell universo vedremo il punto da cui abbiamo origine : pur tuttavia la r c di f visibile sta in una corona sferica : non sapremo mai il punto da cui abbiamo origine in che direzione sarà : la r c di f nei primi 0,400 mrd di a non era visibile : giocava a ping pong : il punto da cui abbiamo origine nel tempo nei suoi vari punti non è visibile : è gia passato : il vuoto si dilata di 300.000 km per sec su 16 mrd di a l : la r c di f visibile è a 13,800 mrd di a l meno 0,400 mrd di a l : le prime galassie si sono formate 13,800 mrd di a fà meno 0,700 mrd di a : l immagine della zona in cui si è formata la nostra galassia è gia passata attraverso se stessa un istante dopo : quelle che vediamo sono zone distanti dalla nostra : noi vediamo il passato ed il presente vede noi : a distanza : il big bang è durato un istante è così la dilatazione del vuoto a velocità 1000 ? volte la velocità della luce : ma in quel primo istante le nebulose non c erano

      domenico de cicco
      Rispondi
  • Tema: Forza di Gravità dopo Einstein dovrebbe essere sepolta! Invece viene usata in molti testi. Chiedo:
    Se le geodetiche la sostituiscono come deformazione dello SPAZIO ( solo?), Esse dovrebbero essere le traiettorie. Ma credo che per un corpo di massa m, che arrivi dalla stessa traiettoria di un fotone, la traiettoria intorno a M sia diversa.. se così fosse la deformazione dello spazio intorno a M dipende dalla interazione con la m in arrivo, e dalla sua velocità. Grazie x chiarirmi un conundrum?
    PS non ho capito dove leggo la risposta..

    PIETRO
    Rispondi
    • ti rispondo nel post,
      ciao, grazie!
      #chiediallafisica

      gabriella
      Rispondi
  • Ciao, grande iniziativa!
    Domanda: se un’onda gravitazionale mi attraversasse e questa fosse di una certa ampiezza, me ne accorgerei? Oppure questa é osservabile solo nella dimensione del tempo?

    Alessandro
    Rispondi
    • ti rispondo nel post,
      ciao, grazie!
      #chiediallafisica

      gabriella
      Rispondi
  • Buonasera. È vero che il principio di indeterminazione di Heisenberg oggi,alle alte energie degli acceleratti lineari del CERM, non è più valido ?
    Grazie per la Sua risposta.

    Gianluca
    Rispondi
    • ti rispondo nel post,
      ciao, grazie!
      #chiediallafisica

      gabriella
      Rispondi
  • Un elettrone genera intorno a sè un campo elettrico. Se quest’elettrone si muove rispetto ad un osservatore, genera un campo elettrico variabile e quindi un campo magnetico variabile, cioè un osservatore riceve un’onda elettromagnetica. L’elettrone quindi perde energia. Non potendo variare la massa, per la legge di Eintein E=MC^2 , deve variare l’energia cinetica E=1/2MV^2, cioè la velocità. Quindi se l’elettrone non viene catturato dalla materia che incontra, alla fine deve fermarsi. Mi sembra che le cose non stiano così. Mi può dare una spiegazione affinchè tutte le cose tornino?

    Nino
    Rispondi
    • ti rispondo nel post,
      ciao, grazie!
      #chiediallafisica

      gabriella
      Rispondi
  • Buongiorno Gabriella,
    fantastica idea quella di generare un elenco di domande e risposte dedicato alla fisica, #chiediallafisica, ne approfitto per chiederti questo: ma se, come scrisse Albert al suo amico Michele, la differenza fra passato, presente e futuro è solamente un’illusione, comunque persistente, allora da qualche parte là fuori ci deve essere una civiltà che sta osservando la Terra post coronavirus, quando questa crisi sarà passata; come sarebbe bello entrare in contatto con loro per sapere come siamo andati e soprattutto come abbiamo superato questo momento e con quali esperienze. Sei d’accordo?
    Grazie mille.
    Dario

    Rispondi
    • Ti rispondo nel post, grazie!
      #ProfSocial

      gabriella
      Rispondi
  • Non mi tornano i conti: Da Wikipedia il bosone W meno è circa 100 volte più massivo del protone. Nel decadimento del neutrone si ottiene un protone, un elettrone e un antineutrino elettronico, quindi il neutrone dovrebbe pesare poco più di 101 volte più massivo del protone, invece è poco più di una volta il protone.
    Inoltre nella trasformazione del neutrone in protone, un quark “d” diventa un quark “u” più massivo di “d”.
    Da dove viene la massa in eccedenza?

    Nino
    Rispondi
  • Ci accorgiamo della materia oscura per l’effetto gravitazionale che essa produce. Quindi potrebbero esserci stelle costituite da materia oscura attorno a cui orbitano pianeti di materia oscura?
    In tal caso potrebbero esserci anche stelle binarie di cui una costituita da materia ordinaria ed una costituita da materia oscura?
    Ed ancora, nel nostro sistema solare o in altri sistemi solari potrebbero esserci pianeti fatti di materia oscura?

    Nino
    Rispondi
  • Ma dove hai studiato, a topolinia? Fosse che sei superficiale, passa…ma scrivi proprio delle corbellerie e ti vanti…ti prego, ridimensionati!! Fallo per te, e per la società!

    Fabio Gentili
    Rispondi
    • Se vuoi ti giro un centinaio di domande, eroe.

      gabriella
      Rispondi
      • Io non mi vanto di poter parlare di fisica quantistica….e quindi non vado in giro a scrivere scempiaggini sull’argomento…ma ho sufficiente cultura scientifica per riconosce cosa è giusto o meno. Faccio anche io divulgazione e per correttezza parlo solo di ciò che conosco bene….per il resto sono opinioni, come le tue, peccato che siano sbagliate…..Non nozioni!

        Fabio
        Rispondi
    • Signor Fabio Genile, avrebbe voluto averla lei questa idea magnifica eh?
      Che poveraccio.

      Mariano Aprile
      Rispondi
    • Le storie dei Topi e dei Paperi pubblicate su Topolino sono tutt’altro che superficiali e arraffazzonate 🙂

      Giulia
      Rispondi
  • Topolone si rende conto che la società non ha bisogno di lei?
    Fabio Gentili forse è solo grillino o parente di travaglio, pieno della cultura della distruzione del lavoro altrui.
    Solo in Italia può succedere!
    Gabriella siamo tutti con te!!!!

    Carla Foschino
    Rispondi
  • L’eleganza in una parentesi.
    Come Gabriella Greison risponde a una persona che gli chiede di replicare a una risposta di un fisico in un altro blog:
    “(email lunghissima, di regola io non rispondo a domande che mi vengono girate perché altri fisici in altri blog non l’hanno convinta con una risposta, questa è una regola non solo mia, ma anche di tutti i bravi fisici che conosco e di cui sono circondata quotidianamente).”

    IMPARATE DA QUESTA DONNA E FISICA DALL’INTELLIGENZA ELEGANTE!

    Mirko
    Rispondi
  • ADORO QUESTA DONNA-
    LA SUA RISPOSTA A CHI VOLEVA CHE COMMENTASSE COSE DI ALTRI FISICI:

    “di regola io non rispondo a domande che mi vengono girate perché altri fisici in altri blog non l’hanno convinta con una risposta, questa è una regola non solo mia, ma anche di tutti i bravi fisici che conosco e di cui sono circondata quotidianamente”

    Mariangela Berni
    Rispondi
  • Prof Greison, lei è una forza della natura!
    Bellissima iniziativa!!!!
    Tutta la mia classe la ama!!!!
    S.

    Sammy
    Rispondi
  • Da quando l’ho scoperta a teatro non smetto più di seguirla.
    Aveva raccontato la storia della fisica quantistica in una maniera così bella e accattivante come non si è mai visto fare al mondo.
    E con questa iniziativa in un momento di necessità si rivela essere ancora più grande e generosa di quello che avevo pensato.
    Complimenti.
    FED

    Federico
    Rispondi
  • Lei è un mito.
    Grazie per infonderci continuamente coraggio, per i video che fa, per invogliare curiosità e per questa iniziativa, grazie!
    Gigi

    Gigi
    Rispondi
  • una sola frase: grazie di esistere.
    Antonio da Parma

    Antonio
    Rispondi
  • Complimenti, da fisico a fisica…..con tutto il cuore!!!!
    Bravissima!!!
    Terry.

    Terry P.
    Rispondi
  • “Quello che chiamiamo peso è l’effetto della forza di gravità della Terra sulla nostra massa, e diminuisce velocemente all’aumentare dalla nostra distanza dal pianeta: gli astronauti in orbita sono quindi sufficientemente lontani dalla Terra da non risentire della sua attrazione gravitazionale.”

    La stazione spaziale internazionale è in caduta libera verso la Terra, ecco perché gli astronauti sono in assenza di peso. La Luna come farebbe ad orbitare attorno al pianeta se non ne sentisse l’attrazione gravitazionale?

    Ilaria
    Rispondi
    • Grazie, ti rispondo qui sopra nel post!

      gabriella
      Rispondi
  • Prof Greison lei è unica! Grazie per tutto quello che fa!

    dorotea
    Rispondi
  • Volevo dirle che la seguo con tanta ammirazione.
    Non solo io, ma tutta la famiglia!!!

    an_tri
    Rispondi
  • Prof Greison grazie per questa iniziativa! Tutto il Volta la saluta e le vuole bene!!!

    Luna
    Rispondi
  • Nei giorni che mi deprimo vengo sul suo sito e mi torna il sorriso….. GRAZIE per tutto quello che fa
    GRAZIE

    Sebastiano F.
    Rispondi
  • Prof Social io sono innamorato di lei……
    Le cose che dice e come le dice sono fonte di nuove curiosità continue……
    Grazie di esistere virtualmente……

    reina
    Rispondi
  • GREISON QUEEN
    la amiamo <3

    Lei e la sua fisica come nessuno ce l'ha mai fatta vedere <3

    Ambros
    Rispondi
  • Abbiamo bisogno di lei tutto l’anno!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Carol
    Rispondi
  • Gabriella sei fantastica.
    Grazie per questa iniziativa in tempo di quarantena, Greta da Padova

    greta
    Rispondi
  • Buongiorno prof Greison,
    lei è un riferimento per tutti noi. Sentivo dal cuore questa esigenza di dirglielo.
    Continui così, la prego.
    Ottima iniziativa, ancora una volta.
    Gi.

    Giancc
    Rispondi
  • Cara Prof Greison,
    io non pensavo che la fisica mi piacesse così tanto come me la sta facendo vedere lei.
    Spero di venire presto a un suo spettacolo a teatro.
    Con stima,
    Tommaso

    Tommaxo Resti
    Rispondi
  • Seguito alla precedente domanda:
    Immaginiamo di trovarci in posizione di partenza, all’inizio del Big Bang. per circa 300 milioni di anni i fotoni erano compressi ed imprigionati dall’incredibilmente caldo “brodo” di particelle.
    Finalmente la luce fu e l’Universo continuò ad espandersi fino alla situazione attuale.
    Ma, nonostante il periodo di inflazione che dilatò enormemente lo spazio, la luce viaggia a circa 300.000 km al secondo, mentre la velocità di allontanamento delle galassie è decisamente molto minore.
    La domanda quindi è: come possiamo “vedere” la luce (o le microonde) provenienti dall’inizio dell’espansione (radiazione di fondo) se il luogo in cui ci troviamo oggi ha “corso” molto più lentamente della luce emessa all’inizio? non dovrebbe essere dispersa al di fuori dell’Orizzonte Cosmico?
    Grazie.

    Rispondi
  • io credo che quelli che hanno scritto e commentato in un post pubblico su Facebook una risposta venuta non bene siano esseri della peggior specie.
    tutti e tre.
    che si vergognino!

    daniela
    Rispondi
  • D’accordo con Gabriella su ogni commento…
    (stendiamo un velo pietoso sui 3 professoroni)

    Lucrezia
    Rispondi
  • Complimenti prof Greison!

    Sara
    Rispondi
  • Forse avrebbe voluto avere lui l’idea di #ChiediAllaFisica ma poi suonava male ajajajajjajajajaj

    Sonia P.
    Rispondi
  • Sono un vecchierel canuto e stanco (e molto pigro) e Le chiederei, se possibile, di mettere un contatore risposte oppure la data e l’ora dell’ultima Sua risposta all’inizio della pagina e, magari, anche mettere le risposte in ordine decrescente di data.
    Sarebbe molto facile e immediato sapere se ci sono aggiornamenti recenti da leggere (sarebbe più esatto dire “fagocitare con avidità”).

    Marco Fregoso
    Rispondi
    • Hai ragione, scusa!
      Ho messo le risposte un po’ a casaccio… cercando di raggruppare certi argomenti…
      Rimedierò!
      gg.

      gabriella
      Rispondi
  • E’ stato tradotto in inglese “L’ incredibile cena…”? Faccio parte di un blog internazionale dove ho invitato a leggere quel libro e davo per scontato che lo fosse. In caso contrario ne è prevista la traduzione

    Gino Sorci
    Rispondi
  • Da “Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” a “L’universo elegante”
    La radiazione di Hawking ha origine dall’interazione di un buco nero con particelle o antiparticelle virtuali massive e separate che nel buco nero forse decadono in fotoni virtuali massivi, liberi e quindi instabili?
    In un contesto in cui la supersimmetria potrebbe aiutarci a capire perchè nell’universo c’è materia ma non antimateria, ed in cui la materia e l’antimateria (prodotta in collisioni) non sono simmetriche al 100%, nei loro numeri quantici, il neutrino di Majorana potrebbe essere una prova importante?
    Cosa pensa di E. Majorana e della sua scomparsa misteriosa e junghiana (sincronica con l’antifermione più misterioso e sfuggente)?

    Domenico De Cicco
    Rispondi
  • Spero di essere nel posto giusto, ringrazio se leggete, mi sono posto tante domande su cosa sia lo spazio tempo come profano, ma una domanda che voglio esporre e non so a chi farla! Ma perché tutti pensano che le nostre tre dimensioni sono il punto di partenza per tutto!!! Io credo che il tempo sia la prima dimensione, e che dopo svariate molteplici dimensioni si sia creata la dimensione a noi conosciuta quella volumica a tre dimensioni che noi conosciamo e vediamo. Mi piacerebbe avere un vostro parere grazie. Scrivetemi o chiamatemi allo 0041794099805. O altro email willy.pletzer@haeny.con

    Willy Pletzer
    Rispondi

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