E’ uscita un’altra bellissima recensione di chi ha visto lo spettacolo “Ucciderò il gatto di Schroedinger”!
Ciao…vorrei condividere con voi una nuova e bella recensione di chi ha visto lo spettacolo “Ucciderò il gatto di Schroedinger” il giorno del suo debutto (lo abbiamo fatto debuttare l’ultimo giorno di lockdown di questa insopportabile pandemia, clicca qui per tutte le altre notizie).
La cosa che mi piace di questa recensione sono le parole che ha scelto chi l’ha scritta…e l’attenzione con cui ha seguito tutto. Grazie, davvero.
E in questa occasione volevo ringraziare veramente Fabio Cinti per le grandi musiche che ha fatto e Marco Caronna per la splendida regia…è stato bellissimo lavorare con voi!
Per avere lo spettacolo, la produzione (grazie grazie) è Imarts!
RECENSIONE – Alice (Gabriella Greison) entra in scena indossando la celebre tuta gialla con bande nere indossata da Uma Thurman nel “Kill Bill” di Quentin Tarantino, manca però la katana, sostituita da un più innocuo zainetto. Evidentemente il costume fa il personaggio, perché la ragazza rivolgendosi al pubblico (quello online del Teatro Nuovo di Salsomaggiore, da dove lo spettacolo è trasmesso in streaming, ma dal vivo), continua a minacciare un “vi vengo a prendere”, anche se non sembra provocare un grande effetto. Forse se la minaccia divenisse quella di una interrogazione, anche se in didattica a distanza, potrebbe sortire veramente un brivido di terrore in chi sta assistendo, con l’immediato ricorso ad una qualsiasi forma di giustificazione per smarcarsi. Immaginiamo quante webcam e microfoni andrebbero improvvisamente in tilt.
Scampato pericolo. Alice Schrödinger non ha, fortuna nostra, intenzione di mettere alla prova le nostre (scarse) riminiscenze scolastiche, ma vuol rendere avvincente una disciplina scientifica tra le meno amate (e meno comprese) dagli studenti delle superiori, trasportandoci con un semplice viaggio temporale nella vita dei suoi protagonisti, che prima di essere eminenti fisici e successivi Premi Nobel rimangono esseri umani come noi, solo molto più talentuosi per la fisica quantistica. E difatti veniamo immediatamente colpiti dalla particolare abitudine di Alice, 28enne, di fare jogging nei cimiteri. Sarà pure una stranezza, ma chi non ne ha? Fa incontri su Tinder e dorme 12 ore al giorno, e allora? Si dichiara una femminista con le gambe brutte (sono celate dalla tuta, quindi non possiamo esprimerci, ma anche fosse non è poi così vincolante) e colleziona fallimenti. E’ la classica ragazza che, alla soglia dei 30 anni, inizia con il solito e impietoso bilancio della propria vita. A questo punto, però, il parallelismo con Lucrezia di Silvia Ziche è immediato e ci rende l’Alice protagonista dello spettacolo teatrale (tratto dall’omonimo romanzo di Gabriella Greison) immediatamente ancora più simpatica. Più vicina a tutti noi.
Il racconto di vita degli Schrödinger – perché nel frattempo si è aggiunto anche papà Erwin (Nobel nel 1933), interpretato da Marco Caronna, anche regista della pièce – si incrocia quindi con la fisica, siamo affascitati dal primo e cerchiamo di comprendere la seconda che non è più (ma è probabile che non lo sia mai stata) un qualcosa di vago e impossibile, non ci sono formule tanto lunghe quanto poco comprensibili, ma brevi dichiarazioni (gli opposti sono uguali – dove finisce Newton e inizio io?) che si spostano su uno scenario maggiormente visionario e filosofico. Se fosse in musica non stonerebbero molti dei brani scritti e portati al successo da Franco Battiato (in realtà il commento musicale è di Fabio Cinti). E’ innegabile che non è necessaria una laura scientifica per conoscere i nomi illustri citati (uno su tutti Albert Einstein) e farsi quindi condurre in un duetto recitativo tra un padre e una figlia, dove il contenitore esibito sul palco, con il gatto Bill chiuso all’interno, costituisce il coup de théâtre che si attende fino… ma non penserete mica che ve lo diciamo? I teatri hanno anche riaperto, quindi lo spettacolo, anzi, gli spettacoli di Gabriella Greison potrebbero sicuramente arrivare a corta distanza della vostra sala preferita. E ve lo auguriamo proprio.
Ha tanti meriti questo spettacolo, difficile inanellarli uno sull’altro senza ricorrere ad una formula matematica, ma ci proviamo ugualmente, citandoli alla rinfusa. Il primo è sicuramente quello della facilità di fruizione che va di pari passo con la qualità recitativa espressa dai due attori in scena (Bill non ha battute), Gabriella Greison in particolare è a suo agio e come attrice, e come divulgatrice, ricevendo applausi (purtroppo silenziosi, vista la distanza) in entrambi i casi. Il racconto è sicuramente coinvolgente (ci ha ricordato l’atmosfera di Copenaghen di Michael Frayn) ed ha il pregio di farci capire che ciò che ci è sempre sembrato difficile, è probabile che ci sia stato presentato molto male, da insegnanti poco motivati. Un po’ come quando si costringono i bambini delle scuole elementari ad assistere a “adattamenti” delle opere di Pirandello o di Shakespeare, ma messe in scena dalla compagnia “Sant’Eufrasio Piedimonte” (cit.) di turno. Poi ci si domanda perché non tornano in teatro da adulti! Ma forse quello che ci ha più colpito, proprio perché inaspettato, è l’uscita finale – a spettacolo concluso – di Gabriella Greison che ci ha per pochi minuti intrattenuto, ricevendo i nostri ringraziamenti come se tutti fossimo nella sala con lei. Piccola “coccola” fondamentale, sia per chi era sul palco e sia per chi era a casa, perché quando è solo il “virus sulla bocca di tutti, ci vogliono parole di bellezza per uscire dalla crisi”. Da parte nostra, gli applausi li “scriviamo” qui, non hanno suono, ma sono ugualmente sinceri.
Aspettiamo che i teatri organizzino la prossima stagione, e speriamo che venga preso da più posti possibili…
Questa l’email per avere lo spettacolo: elisa.sitta@internationalmusic.it
Qui il romanzo da cui ho tratto il testo -> clicca!
Nel frattempo, per qualche festival estivo sono in giro con i miei monologhi storici, nel calendario qui di fianco del mio sito trovate tutte le date…alla fine di ciascuno, firmacopie e dediche sui miei libri! Non vedo l’ora di rincontrarvi!
I miei lavori sulla fisica quantistica:
- Romanzo “L’incredibile cena dei fisici quantistici” -> clicca qui per leggerlo
- Spettacolo “Monologo Quantistico” -> monologo teatrale, per ospitarlo chiedi preventivo a info@greisonanatomy.com
- Romanzo “Hotel Copenaghen” -> clicca qui per leggerlo
- Romanzo “La leggendaria storia di Heisenberg” -> clicca qui per leggerlo
- Spettacolo “La leggendaria storia di Heisenberg” -> spettacolo teatrale, per ospitarlo chiedi a Teatro Pubblico Ligure che lo produce
- Podcast “Il cantico dei quanti” -> clicca per ascoltarlo su Audible
- Saggio “Einstein forever” -> clicca qui per leggerlo (oltre che fisica quantistica, qui racconto anche la relatività)
- Monologo “Einstein forever” -> monologo teatrale, per ospitarlo chiedi preventivo a info@greisonanatomy.com (oltre che fisica quantistica, qui racconto anche la relatività)
- Programma tv “Il favoloso mondo della fisica quantistica” -> clicca per guardarlo
- Romanzo “Ucciderò il gatto di Schroedinger” -> Clicca qui per leggerlo
- Spettacolo “Ucciderò il gatto di Schroedinger” -> per ospitarlo chiedi a Imarts che lo produce
…e una canzone -> cantala qui anche tu!
Ecco tutti i miei lavori sulle donne della scienza:
- il libro “Sei donne che hanno cambiato il mondo” pubblicato da Bollati Boringhieri -> leggilo clicca
- il libro per bambini “Superdonne” pubblicato da Salani -> leggilo clicca
- il podcast “Le magnifiche della scienza” powered by Intesa Sanpaolo -> ascoltalo clicca
- il libro “Einstein e io” pubblicato da Salani, raccontato in prima persona da Mileva Maric Einstein -> leggilo clicca
- lo spettacolo teatrale “Einstein & me” di cui sono anche produttrice (oltre che interprete e sceneggiatrice), tratto dal libro “Einstein e io” -> per ospitarlo chiedi preventivo a info@greisonanatomy.com
- il monologo tratto da “Sei donne che hanno cambiato il mondo” -> per ospitarlo chiedi preventivo a info@greisonanatomy.com
- il monologo su Marie Curie -> per ospitarlo chiedi preventivo a info@greisonanatomy.com
- il monologo su Hedy Lamarr -> per ospitarlo chiedi preventivo a info@greisonanatomy.com
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