Un reportage su Nature dimostra che alle donne è stato impedito di realizzarsi nella fisica, ecco il link. E vi racconto cosa mi è successo…
Allora ci siamo, amici, martedì debutto a Milano con il mio spettacolo EINSTEIN & ME, tratto dal mio romanzo EINSTEIN E IO (Salani, uscito 5 anni fa e sempre in ristampa, lo trovate sempre in libreria). Sono felice perchè è uno degli spettacoli a cui sono più affezionata, per via dei tanti soprusi che ha ricevuto (lo spettacolo), tanto che ne ho rilevato la produzione che lo aveva creato 5 anni fa, con uno sforzo economico e mentale enorme. Poi era arrivata la pandemia, e altri problemi si erano aggiunti al debutto milanese. Ma i problemi dei vari teatri non mi hanno fermato, ed eccomi qui. 

E questa storia nella storia ricorda un po’ quello che racconto durante lo spettacolo, le vicende di Mileva Maric, e una vita di fatica e sogni distrutti, per via della società del XX Secolo che impediva alle donne di realizzarsi nella fisica. A proposito, è uscito un bellissimo reportage su Nature in cui si riportano i dati a sostegno di questa teoria: ecco il link
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, e dove si dimostra che la fisica è stata fino a tutto il 1900, quindi il XX Secolo (cioè ieri) all’appannaggio di uomini bianchi benestanti, e alle donne veniva impedito (impedito) di realizzarsi. La parola ‘impedito’ non ha nulla a che fare con ‘le capacità’. E’ stato impedito. E questo impedimento ha ripercussioni anche oggi (ad esempio nell’attribuzione dei Premi Nobel in Fisica alle donne, che sono stati 4 su 220 totali), nel numero di donne ai convegni, nell’occupazione di posti di potere, nel riconoscimento che viene dato. 



Il problema è che questo impedimento condiziona ancora oggi l’informazione, in televisione o nei giornali, anche inconsapevolmente. E sono sempre gli uomini i riferimenti. Per dire, è uscito sul numero in edicola di ELLE un trafiletto in cui si parla del mio spettacolo (ringrazio ELLE per lo spazio), però questo trafiletto ha fatto più danni che altro. Se lo leggete bene, si trovano errori che vengono ripetuti sempre, e che seguono esattamente quello che viene detto su Nature.
Correzione:
*la frase giusta non è “Mileva non ha ottenuto la laurea per complesse vicende personali e famigliari” ma va corretta in “per semplici vicende legate ai malvezzi della società, fino a tutto il XX Secolo”.
Purtroppo quando parlano di Mileva Maric sbagliano sempre, pur – come in questo caso – volendo fare del bene (cioè parlare dello spettacolo), per semplificare, e perchè fa più notizia scriverla così.
(E per quel che riguarda il mio punto di vista di attuale studiosa, va tolta anche quella prima parentesi che hanno scritto, perchè viene riportata una cosa che non riguarda i miei di studi, ma il modo solito di trattare la questione Einstein-Mileva)
Eppure l’intervista con loro l’ho fatta, ma hanno riportato solo quel mio piccolissimo virgolettato nel trafiletto, e si sono dimenticati di quello che ho detto.
La risposta sta tutta nel reportage che ha pubblicato NATURE.
Ma veniamo a noi. Ci vediamo al Teatro Menotti di Milano, da martedì 18 a domenica 23 ottobre sono lì, tutte le sere. Biglietti su VivaTicket-> clicca! 

E poi alla fine mi fermo nel foyer per firmacopie e dediche sui miei libri!
E qui per il romanzo da cui ho tratto lo spettacolo: clicca!
Lo spettacolo ha me in scena, nei panni di Mileva, la voce di Giancarlo Giannini nelle parti salienti dette da Einstein, i credits originari li riporto qui sotto al post, è importante ricordare lo sforzo di tutti quelli che lo avevano creato, vedi uno stralcio del video
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, cercheró di rimanere fedele a quella prima rappresentazione, anche se negli anni l’ho portato in giro in versioni diverse (anche a Zurigo, Vienna, San Francisco), realizzando quasi 100 repliche.


Se vuoi sapere tutto lo storico metti Mileva nella casellina ‘cerca’ qui del sito.
EINSTEIN & ME,
la storia d’amore che ha rivoluzionato la fisica e il mondo (sottotitolo attuale).
Di e con Gabriella Greison.
Produzione attuale Associazione Paul Dirac, e grazie al Teatro Menotti viene rimesso in scena.
La voce di Albert Einstein è di Giancarlo Giannini.
Regia originaria di Cinzia Spanò (e voce di Marie Curie).
Disegno luci originario di Giuliano Almerighi.
Musiche e video create da Andrea Finizio.
Scenografia originaria di Saverio Assunta de Vita.
Lo spettacolo è tratto dal libro “Einstein e io”, edizione Salani, di Gabriella Greison.
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