Ciao amici…ho vissuto una bellissima serata al Teatro Rossini di Pesaro con lo spettacolo LA DONNA DELLA BOMBA ATOMICA…
…è stato magnifico vivere un grande teatro all’italiana tutto completamente pieno fino all’ultimo loggione in alto!
Mi sono goduta la serata, stare con voi così è sempre una carica di energia.
Nei panni di Leona Woods racconto il Progetto Manhattan…e racconto un mondo, quello scientifico, che è sempre stato il mio…è bello che vi identifichiate anche voi… e poi la seconda guerra mondiale, la costruzione delle bombe atomiche…queste storie non sono mai abbastanza!
“Leona, ma non è sproporzionato lavorare in un gruppo con una sola donna e 15 uomini?”
“Ma no, erano soltanto 15 ma erano bravi.”
Ve ne racconto un’altra: mentre lavoravano al Progetto Manhattan, e Leona era incinta, Enrico Fermi si era letto un manuale non caso avesse dovuto farla partorire lui…perché lei è rimasta a Los Alamos fino all’ultimo giorno. E quando è tornata, tre giorni dopo il parto, l’autista di Fermi, Baudino, le ha detto che ha superato il record delle contadine italiane, per la velocità con cui è tornata a lavoro.
E questa era la lunga coda per la città di Pesaro…che aspettava di entrare a teatro!
Pensate poi al firmacopie quanti di voi ho incontrato…
…grazie…ho ancora negli occhi le vostre facce!
Sono Leona Woods, una delle poche donne del XX secolo pagata per realizzare il suo sogno, una delle pochissime fisiche nucleari ad aver preso parte al Progetto Manhattan, sicuramente la più giovane.
Ci sono stati momenti in cui mi sminuivo, altri in cui non rammentavo i dettagli di alcuni episodi, e il terrore di essere giudicata dai colleghi maschi mi gelava le parole in gola. Altre volte ho avuto paura di raccontare le cose esattamente per come sono andate. Oggi tutti quei freni non li vivo più, non mi servono e nemmeno me li ricordo molto bene. E quando mi chiedono cosa ho fatto nella vita, io rispondo soltanto che ho fatto quello che faceva Enrico Fermi, ma con diciannove anni di meno, e incinta.
Durante la costruzione del reattore nucleare a Hanford, ero l’unica donna. Durante l’esplosione del Trinity Test, ero l’unica donna. Alla riunione conclusiva a Los Alamos, ero l’unica donna. Se avessi ricevuto un dollaro per tutte le volte che ho avuto ragione, ora sarei ricca. Se avessi ricevuto un dollaro per tutte le volte che mi hanno dato ragione, ora avrei un dollaro. E sarebbe il mio.
Lo avete letto il libro?
“La donna della bomba atomica”, Mondadori -> clicca!
Ecco il calendario aggiornato…
…venite alle prossime date!
“Io penso che la realtà sia solo un’idea che noi vogliamo dare alle cose che guardiamo. L’equazione di Schrödinger dice che non c’è nulla di definitivo nelle cose che non vediamo. Il mondo è tutto ciò che accade e anche tutto ciò che può accadere.”
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Qui ero ospite da Floris a DiMartedì con un monologo!
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sono di fianco all'entanglement quantistico
all'IBM di Zurigo)
“Non state dove o con chi non vi fa fiorire”
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Comments (2)
Bellissimo! Sei meravigliosa e sono grata al mio compagno che quella prima volta mi invitò a seguirti al Teatro Manzoni di Monza. E sono grata a te per quella dedica pazzesca sul tuo Ogni cosa è collegata. Grazieeee
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Bellissimo! Sei meravigliosa e sono grata al mio compagno che quella prima volta mi invitò a seguirti al Teatro Manzoni di Monza. E sono grata a te per quella dedica pazzesca sul tuo Ogni cosa è collegata. Grazieeee
grazie per queste belle parole