EROINA-L’INCHIESTA cap1: Intervista al Presidente del Ceis, e dati

«Ricordate il periodo tra la fine del 1974 e l’inizio del ‘75? Era chiamato l’inverno dell’eroina: per le strade spariscono le droghe leggere, o i prezzi diventano esorbitanti, e nel mercato vengono immesse ingenti quantità di eroina. L’inverno 74/75 segna la diffusione di massa, di questo tipo di droga. Più o meno, quello che può succedere adesso». Le parole sono forti, ma diventano ancora più importanti perché dette da Roberto Mineo, il presidente del Ceis di Roma. Dunque, il Ceis è l’organizzazione che si occupa del recupero dei tossicodipendenti, in quella delicata fase successiva alla presa di coscienza del problema da parte della persona. È collegata all’Asl, e gli utenti non pagano per fare un percorso di riabilitazione individuale. «Per essere ancora più chiari: il Ceis nasce proprio all’inizio degli anni 80, e prima di allora, dalla strada o dal carcere, si andava direttamente in comunità terapeutica. Strada o carcere, l’eroina non ha ad altre sedi. Ora si sta aprendo un secondo periodo nero, in cui sarà di nuovo massiccia e prepotente l’invasione dell’eroina. Corsi e ricorsi, la storia si ripete sempre. E noi ci stiamo muovendo in anticipo, infatti».
Presidente, lei parla di questa nuova ondata di eroina, che invaderà le strade, ma su che dati si basa il suo ragionamento?  
Dunque, innanzitutto il dato più allarmante è questo: con il previsto ritiro delle forze Nato dall’Afghanistan, ci sarà un conseguente invio di una ingente partita di eroina, si parla di 120 mila tonnellate che partiranno, faranno il giro dei Balcani, per entrare in parte anche da noi. Infatti, è risaputo il boom delle coltivazioni di papaveri da oppio in Afghanistan degli ultimi tempi. E tutte queste informazioni, ci arrivano tramite i comunicati ufficiali, diramati dagli organismi preposti. Seguiamo i comunicati del Dipartimento delle Politiche Antidroga, o siamo al corrente delle operazioni delle forze dell’ordine. Il bollettino previsionale stilato dall’Osservatorio sulle dipendenze, che tiene conto del prossimo triennio è molto chiaro, e allo stesso tempo drammatico: perché ci sarà anche una netta crescita del consumo di eroina nella popolazione studentesca. Le dipendenze adesso sono sempre più diffuse nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni. Appena ci sono arrivate queste informazioni, ci siamo allertati, e abbiamo messo in atto degli strumenti di prevenzione.
Che tipo di strumenti di prevenzione avete fatto scattare?
Entriamo direttamente nelle scuole, e parliamo del problema ai ragazzi: per ora abbiamo raggiunto 15 scuole romane, parlato con più di 3200 adolescenti, dai 12 anni in su. Loro, ci siamo accorti, non hanno gli strumenti per affrontare la questione, perché non arrivano più i messaggi di prevenzione dalla famiglia o dagli adulti in generale. E nemmeno i media diffondono più le informazioni. La famiglia fa fatica a gestire la realtà in cui vive il figlio piccolo, perché è alle prese con altri problemi, vedi disoccupazione o crisi. I giovani sono in balia di se stessi. C’è stato un progressivo abbandono delle regole, e non ci si spaventa o scandalizza più per niente: per via dei messaggi che vengono dalla televisione, da parte di starlette o altri personaggi; per via del massiccio utilizzo di internet, e dei social network; per via anche delle nuove dipendenze, di giovani e adulti, che sono malsane.
Andiamo con ordine. Attualmente, quali sono le dipendenza più diffuse?
L’alcool è il problema più grave, perché ne fa uso sia l’adulto che il ragazzo. È facilmente reperibile, e costa poco: lo sballo è immediato, e fa dimenticare i problemi. La crisi e la disoccupazione hanno portato ad un aumento di questo tipo di abuso, e in parallelo l’uso smodato dei giochi d’azzardo online, oltre alle macchinette mangiasoldi che vedete nei bar. Casinò, poker, roulette: tutti passatempi diventati droghe. Poi, c’è la droga sintetica, reperibile dal web, ma questa è già in diminuzione. Poi, la cannabis e la cocaina. E in questa realtà, si insinuerà pure la nuova ondata di eroina. Sarà un mercato che si alimenterà da solo. Ma non le vedete per terra, per le strade, un aumento anche del numero di siringhe? Ma avete letto dei recenti decessi per overdose? Certo, trovano poco spazio sui giornali, e non colpiscono, però vi dico io che ci sono e stanno aumentando.
Da voi, quante persone avete in cura, e per cosa?
Noi accogliamo le persone che vengono spontaneamente, o ragazzi che arrivano con le famiglie, o persone provenienti dal Sert (il Servizio territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo, ndr) di appartenenza. Il ceto sociale è vario. Abbiamo attualmente 250 utenti, molti adolescenti: poi bisognerebbe fare una distinzione ulteriore tra residenziali fissi nel nostro centro e semi-residenziali, quindi il numero è maggiore. Per ognuno, si cerca il disagio dal punto di vista psichiatrico, e poi parte il recupero. Troviamo la cura sulla singola persona: non solo eliminiamo la sostanza che crea dipendenza, ma capiamo cosa ha fatto scattare la patologia. L’uso di smart drugs è stato ingente, nella maggior parte dei casi, così come l’uso di sostanze caserecce, che non sono inserite nelle tabelle delle droghe, e di cui non si conoscono gli effetti. Molti di questi, ecco, hanno provato l’eroina, pure giovanissimi: e questo è stato il nostro campanello d’allarme legato alla nostra realtà. Ma nessuno se ne sta accorgendo, lì fuori.
Vuole dire che si parla di eroina, come se fosse un male già debellato?
Esatto, è questo il fatto più disarmante. Non c’è formazione sui ragazzi, nemmeno più sulle conseguenze: sentite qualcuno che parla di Aids? Eppure, il contagio avviene sempre come prima: anche se si muore meno velocemente che in passato, i casi sono sempre esistenti, nessuna diminuzione. Attenzione, perché l’eroina è tremenda: modifica il cervello, e crea un disagio cronico. La dipendenza, mentale e fisica, è la più alta di tutte le droghe, ed è una trappola da cui non se ne esce facilmente.
Ora il Presidente Mineo ci congeda, accompagnandoci fino al portone, che da sul cortile esterno della struttura, verde, immenso, profumato. Abbassa un pochino la voce quando dice: «I tagli che sono stati fatti al terzo settore sono stati atroci, noi non prendiamo uno stipendio da tre anni, ma andiamo avanti lo stesso, non facendo mancare niente ai ragazzi in cura. Quando però sento dei furti che fanno i politici di ogni partito, francamente, mi viene il magone».
I DATI
La crisi rallenta il mercato della droga, ma i consumatori continuano a crescere. I cannabinoidi, la cocaina, e le droghe sintetiche (che si sono affacciate negli ultimi anni nel nostro paese) avranno un rallentamento nell’utilizzo, per far largo al ritorno dell’eroina. I dati previsionali diffusi dall’Osservatorio sulle dipendenze, che seguono l’evoluzione del fenomeno di abuso, sono allarmanti: secondo Prevo.Lab, di cui Roberto Gatti è responsabile scientifico, il grafico che riporta la percentuale di utilizzo di eroina nei prossimi tre anni, è l’unico in netta crescita: +37%, cioè nel 2015 i consumatori saranno 300.000, ossia lo 0.75% della popolazione italiana fra i 15 e i 64 anni; rispetto ad una diminuzione del numero di consumatori di cocaina (-9% nel prossimo triennio), un rallentamento del trend della crescita dei consumatori di cannabinoidi (solo +5%); e un forte rallentamento nella crescita dei consumatori di droghe sintetiche (-30%). All’aumento dell’utilizzo di eroina, è associato anche un aumento nella popolazione studentesca, previsto in crescita del 18%: cioè, per l’eroina, la prevalenza prevista nella popolazione studentesca è circa doppia di quella prevista nella popolazione generale.
Attualmente, esistono sul mercato due tipi di eroina: eroina white (migliore qualità, maggior prezzo) ed eroina brown (minor prezzo, qualità bassa). L’eroina brown si prevede che verrà venduta ad un prezzo ancora più basso, nei prossimi tre anni (calo dell’11%, anche se negli ultimi tre anni si è verificato un rallentamento di questa tendenza al ribasso), ed entro il 2015 raggiungerà i 7 euro a dose. Le modalità di fruizione di questa droga sono tre, anche se la classica via endovenosa è in calo, restano in auge la fumata e la sniffata. Questi due metodi sono i più diffusi tra i giovani alle prime esperienze: il prezzo basso, e particolarmente allettante e accessibile favoriscono il modo di assunzione, nei punti di ritrovo. Il prezzo, risulta anche compatibile con la congiuntura attuale, in concorrenza con altre sostanze di origine sintetica.
La recente differenziazione della distribuzione in eroina white e brown sembra puntare a un più ampio spettro di utilizzatori: considerando l’alta capacità intrinseca della sostanza, questa manovra crea fidelizzazione di clienti oggi consumatori di altre sostanze. In termini previsionali, tutto questo suggerisce l’intenzione del mercato di aumentare la base dei consumatori, e la possibilità di un aumento conseguente dei tossicodipendenti.
In pratica, come diceva il presidente del Ceis, Mineo, il mercato lo decidono gli spacciatori, togliendo dalla piazza le droghe leggere, o sintetiche, e proponendo l’alternativa ad un prezzo conveniente, che procura uno sballo ancora più appagante. Inoltre, come per la cocaina, anche per l’eroina gli effetti sono immediatamente conseguenti all’assunzione: e ben si coniugano con l’esigenza di gratificazione, consolazione, e accudimento (di cui i giovani hanno maggior necessità in questo momento, sempre secondo il presidente Mineo). Le sue preoccupazioni, non sono da sottovalutare, anche perché il ritorno dell’eroina nei luoghi di consumo potrebbe essere devastante, per il grande numero di persone che raggiunge, e per la fidelizzazione che i pusher vogliono creare tra la clientela molto giovane.
Stando ai dati già raccolti, dal Dipartimento per le politiche antidroga, l’eroina sarebbe stata provata da almeno 15 mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni. Mentre, secondo il ministero della Salute, in tutta Italia le persone in cura nei Sert, i centri di recupero delle tossicodipendenze, sono 193 mila. Due dati esorbitanti, e quello che preoccupa è anche la rapida diffusione.
Mettendoci dalla parte dei narcotrafficanti, invece, si capisce come questi si muovano come esperti agenti di borsa: fanno previsioni, abbassano i prezzi per allargare i consumi, mettono in atto strategie di marketing, diversificano le offerte. Investendo sui ragazzini adolescenti, si assicurano un mercato per i prossimi 10 anni. Facendo scendere a 7 euro il prezzo di una dose di eroina, arrivano a chiunque: 7 euro è veramente poco, visto che uno spinello costa tra i 5 e i 10 euro (ed è considerata, finora, la droga meno cara), ma le sensazioni – da quanto si deduce – sono totalmente diverse.
(Prima puntata/continua domani)
L’inchiesta sul RITORNO DELL’EROINA è su Pubblico di oggi in edicola
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