il MONOLOGO QUANTISTICO in una chiesa sconsacrata…Ipazia e Galileo sarebbero fieri di me!

Tra le tante date in programma, si aggiunge una molto prestigiosa: il MONOLOGO QUANTISTICO lo farò nella Chiesa Sconsacrata San Mattia di Bologna!!!

Il giorno da segnare con il circoletto rosso sul calendario è il 25 marzo alle ore 18…all’interno della Mostra su Enrico Fermi!!!

Perché c’è questa bellissima cosa organizzata per venerdì, alle 18, nella chiesa sconsacrata San Mattia di Bologna: dentro c’è la mostra su Enrico Fermi, e io farò il mio MONOLOGO QUANTISTICO. Sono molto emozionata, anche perché intorno avrò la scenografia giusta, tutto porterà indietro nel tempo, i fisici del XX secolo rivivranno con le mie parole, e finalmente porterò giustizia al grande assente di quella foto datata 1927, l’unico italiano che doveva esserci, nel più grande ritrovo di cervelli della storia. C’è tutto quel che occorre per uno spettacolo formidabile, musica, foto, video, e persone appassionate che hanno permesso questa organizzazione magnifica. 

 

mostra-fermiChe felicità…Ipazia e Galileo sarebbero fieri di me!!!

 

 

 

 

 

E ho scritto l’articolo sulla Mostra, eccolo qui sotto:

Una delle cose belle in programma in questi giorni, su argomenti scientifici e divulgazione della fisica, è lo spazio prezioso che è stato allestito nella chiesa sconsacrata San Mattia, a Bologna. Si tratta della mostra su Enrico Fermi, che si chiuderà il 22 maggio (è in via Sant’Isaia). E’ aperta tutti i giorni tranne il lunedì, ore 10-18, ingresso gratuito; è interattiva, è veramente interessante. Si chiama “Una duplice genialità tra teorie ed esperimenti”, e gli strumenti che la raccontano sono tantissimi.

Parla dell’Italia, dell’Europa, dell’entusiasmo della gioventù, del genio di Enrico Fermi – e i Ragazzi di via Panisperna. Enrico Fermi che a 25 anni coprì la prima cattedra di fisica teorica, e vinse il Nobel nel 1938, non certo un anno facile. Nella mostra c’è tutto: c’è la lungimiranza dei padri che seppero ascoltare il gruppo di giovani, negli anni precedenti la tragedia, e prima ancora l’infamia delle leggi razziali e della guerra. E c’è la fisica.

Una fisica raccontata con rigore e meraviglia, grazie a postazioni audiovisive che il visitatore può interpellare e ascoltare. E poi ancora, filmati d’epoca e la testimonianza della moglie di Fermi, Laura. C’è la scrivania di Fermi, e c’è anche un suo inedito, il Quaderno di Avellino, del 1934, fitto di formule e appunti. E poi fotografie, grafici, oggetti. Tutto è utile per ricostruire la figura di Enrico Fermi, che a gennaio 1939 arrivò a New York con la famiglia, e da allora -come un paradosso – è forse più conosciuto all’estero che in Italia. Tutto contribuisce a rendere un’ora in giro per la mostra un vero spasso, e un’ora, almeno, di interesse totale.
Ps: venerdì 25 marzo ci torno anch’io, e porto in scena nella Chiesa Sconsacrata San Mattia (proprio con la mostra Fermi, e organizzato da loro), il mio MONOLOGO QUANTISTICO, con video, foto, musica e molta fisica quantistica…ci vediamo alle 18, e appena finisco c’è un aperitivo imperdibile! E qui ci sono tutti i dettagli.
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