Ho scritto il mio primo editoriale…è sull’ambiente e la tecnologia, ed è sull’inserto del Corriere della Sera ‘Pianeta 2030’…eccolo!

Ciao amici…sull’inserto in edicola oggi del Corriere della Sera, chiamato “Pianeta 2030” ho scritto il mio primo editoriale! Si tratta del mio punto di vista su ambiente e tecnologia, o detto in parole diverse: la fisica dei cambiamenti climatici. Analizzo problemi e cerco soluzioni.

Parlo di come l’uomo ha contribuito a creare il mondo che abbiamo intorno e come l’uomo stesso sia cercando di risanarlo. Ogni cosa è collegata. E ve lo dimostro scientificamente.

Ogni cosa è collegata. Questa frase ormai ricorre spesso nel mio gergo, è il titolo del mio ultimo libro (clicca qui) ed è la modalità che sto cercando per capire le cose che ci circondano.

Se non siete riusciti a comprarlo…eccolo qui o sotto la foto per intero!

di Gabriella Greison

Ogni cosa è collegata, i cambiamenti climatici e la fisica quantistica, la cura per l’ambiente e le persone di cui ci circondiamo tutti i giorni. Io ho imparato molto dalle persone che ho intorno. E l’insegnamento principale che ho tratto è che tutto è collegato. È un concetto veramente molto semplice, probabilmente l’avrete già sentito parecchie volte. È un concetto alla base di quasi tutte le tradizioni spirituali dell’umanità della storia. Io, però, ogni volta che ho sentito le persone menzionare questa frase, che “siamo tutti collegati”, mi è sempre sembrato qualcosa che vorrebbero poter credere fosse vero, ma in realtà è un concetto astratto, qualcosa di esoterico, di indimostrabile; eppure sembra quasi che tutti vorrebbero davvero che l’universo fosse così. Collegato. Ma se ci concentriamo su noi stessi, tutto in noi è collegato. Siamo importanti per il mondo, e il mondo è importante per noi. Ebbene, ora ve lo dimostro. Scientificamente.

L’estate scorsa ho imparato a conoscere più da vicino il fiume Trebbia, ho la casa poco distante, proprio dove nasce lui, dietro Torriglia, in Liguria. Torriglia è a 800 m slm, e non ti accorgi dove esattamente nasce il Trebbia, cioè prima non c’è, ci sono case e campi, e poi all’improvviso c’è. I cambiamenti climatici nascono alla stessa maniera: hanno natura antropogenica, cioè dipendono dalle scelte economiche e sociali, e nascono sottotraccia, quasi senza che nessuno se ne accorga, per poi diventare dirompenti.

Oggi la velocità con la quale viviamo il cambiamento è impressionante, tutto va più veloce. Ma la domanda a cui voglio rispondere per prima è questa: se la Terra ha impiegato miliardi di anni per raggiungere lo stato attuale, come possiamo noi cambiare le cose in pochi decenni? La chiave per comprendere l’impatto delle nostre attività è il fatto che, grazie alla tecnologia, ora siamo in grado di accedere in breve tempo a quantità di carbonio accumulate nel corso di centinaia di milioni di anni prima della comparsa dell’uomo sulla terra. Il ciclo del carbonio è la spina dorsale della vita sulla Terra, è il ciclo contribuisce a regolare la

temperatura del pianeta. Il ciclo del carbonio è il risultato dell’interazione tra gli organismi viventi e l’ambiente chimico-fisico che li circonda, che si scambiano continuamente carbonio presente sotto forme diverse. Durante il processo di fotosintesi clorofilliana, si opera una massiccia sottrazione di carbonio sotto forma di CO2. Ma malgrado la continua e costante sottrazione di carbonio, la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera si mantiene costante, e questo è dovuto all’attività respiratoria, di animali e piante. Inspiriamo ossigeno espiriamo anidride carbonica. La CO2 si scioglie poi nelle acque superficiali, e avviene una famosa reazione chimica che regola la vita di tutto. Regola la vita di tutto se le

concentrazioni sono quelle, se cambiano è un casino, ed è proprio il casino a cui stiamo assistendo.
Come si fa a riportare l’equilibrio? Fosse il Trebbia sarebbe facile. Dovete sapere che il Trebbia ha il Lago del Brugneto che gli fa avere la giusta quantità d’acqua da trasportare. Il Lago del Brugneto è un lago artificiale, costruito dall’uomo, lo hanno creato alla fine degli anni 50 per assicurare l’acqua a Genova: fa un rabbocco al Trebbia, e lo fa andare avanti così. Ma torniamo alla nostra CO2. La CO2 è un gas serra, nel senso che assorbe radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre. E crea una specie di coperta tutt’intorno alla Terra. La CO2 insieme al vapore acqueo giocano un ruolo importante per moderare la temperatura superficiale, dall’inizio della storia del pianeta fino ai giorni nostri. Se gli facciamo assorbire più radiazione, c’è una formula che dice che la temperatura della superficie aumenta. Quindi l’aumento di CO2 nell’atmosfera portano ad un aumento della superficie terrestre. La domanda è: di che aumento stiamo parlando? C’è uno scienziato che l’ha calcolato. Ha preso il premio Nobel nel 1903, si chiama Svante August Arrenhius. Lui fu il primo a costruire un modello, che deriva dai dati raccolti e formalizza i risultati. Ha capito che le emissioni di CO2 derivanti da attività industriali umane sono potenzialmente grandi abbastanza da causare il riscaldamento del pianeta. Aveva capito che il consumo di carbone era responsabile dell’emissione di circa un millesimo della CO2 allora presente nell’atmosfera. Fece una stima per il futuro, e disse: la concentrazione di CO2 nell’atmosfera verrà raddoppiata nel giro di 3000 anni, e le temperature globali aumenteranno di 3-4 gradi centigradi.

Ma c’era un problema, Arrenhius era svedese, e mal sopportava il freddo. Prese quei risultati e quel modello e si mise a pubblicare libri con i suoi commenti entusiasti. Diceva che era felice di quello che stava per accadere al pianeta, lui il riscaldamento lo vedeva come una cosa positiva. E di conseguenza i libri per decenni hanno continuato a sostenere quel suo modo positivo di commentare la questione. Solo così si poteva evitare una nuova era glaciale, diceva Arrenhius. Ma da abitante della Scandinavia era felice. Noi, riprendendo i suoi calcoli, non possiamo certo esserlo. Secondo il suo modello l’anno in cui ci saranno quei dati allarmanti sarà il 2050, e 3- 4 gradi in più per il nostro pianeta vorrà dire catastrofe.

Uno degli scopi della scienza è predire il futuro. Nel mio lavoro di divulgatrice mi sono spesso dedicata alla predizione di ciò che sarebbe arrivato sotto forma di innovazione tecnologica, ad esempio ho raccontato il machine learning prima di chiunque altro in Italia, quando ho scritto un mio libro su Erwin Schrödinger. La mia laurea in fisica e i miei legami con i centri di ricerca scientifica mi consentono di avere ingressi privilegiati nei luoghi della ricerca, e di conseguenza trasformo in storie quello che vedo e studio. Dopo secoli di sforzi, con l’aiuto di satelliti avanzati, supercomputer e stazioni meteorologiche, gli scienziati sono in grado di predire accuratamente il meteo, su base statistica, fino a dieci giorni. Prevedere tempeste e

uragani consente di salvare vite umane. Ma il meteo è diverso dal clima. Il meteo è qualcosa di concentrato in un singolo posto, ristretto, mentre i cambiamenti climatici sono su grande scala e lunghissimo periodo di tempo. Per semplificare: il clima è ciò che ti aspetti, il meteo è ciò che ottieni. Questa distinzione è rilevante per la nostra quotidianità. Una giornata di freddo anomalo a Milano d’estate non vuol dire che il riscaldamento globale non esista. In ogni caso è utile chiedersi se qualche tipo di evento meteorologico possa considerarsi statisticamente significativo di cambiamento climatico. Se misurassimo le condizioni meteo di una località per un’intera stagione, saremmo in grado di avere la prova del cambiamento climatico? Un gruppo di ricercatori svizzeri lo ha fatto. Si è concentrato sullo studio del clima negli Stati Uniti e nel sud America, su tempi lunghissimi, e ha pubblicato i risultati: entro la fine del secolo, farà più caldo ovunque, in particolare ai tropici e nelle regioni subtropicali: la temperatura estiva media sarà più alta per quasi il 100% del tempo rispetto all’estate più calda mai registrata. In queste regioni c’è la più alta concentrazione di malnutrizione e le popolazioni dipendono fortemente dall’agricoltura, e su di loro gli effetti del riscaldamento globale saranno enormi. Più in generale, quello che faranno i paesi sviluppati avrà come conseguenze i danni nei paesi sottosviluppati.

Questo gruppo di ricercatori ha usato il machine learning per elaborare i dati. Una novità che fa parte solo dei giorni nostri, due anni fa non esisteva. Loro hanno preso misure giornaliere di temperatura e umidità, e sono andati a ritroso, estraendo l’impronta digitale, e quindi avendo come risultante il riscaldamento. I dati sono stati raccolti durante la pandemia, quindi in un periodo di inattività (dai, la pandemia è servita a qualcosa!).

Ecco, vi ho dimostrato che tutto è collegato. La tecnologia che noi stessi abbiamo creato ha portato al disastro e ora ci salverà. La tecnologia ci fornisce opportunità incredibili per il benessere economico e sociale. Per esempio, transizioni verso risorse energetiche più sostenibili, tecniche agricole in grado di nutrire con meno, tecniche di geoingegneria che immettono aerosol in atmosfera, tecniche che catturano il carbonio in atmosfera e lo intrappolano. Il machine learning regolerà il nostro futuro.

Il futuro ci sta arrivando addosso come un treno merci che viaggia su binari che abbiamo costruito noi. Abbiamo ancora tempo per dirottare il treno o per costruire un ponte per fare in modo che non ci prenda, e ci oltrepassi. Non lo sapremo se non ci proviamo, tutti nel nostro piccolo, adottando dei piccoli accorgimento che ci consentano di avere più attenzione nei confronti del nostro pianeta. Perché ogni cosa è collegata, e siamo noi a collegare tutto.

 

 

Poi, amici, mi hanno fatto una nuova interista, molto bella…si tratta di una puntata del podcast Hacking Creativity, quindi la trovate sui loro canali, ecco il link -> clicca!

E poi ho inserito un nuovo video sui miei social per la serie JUKEBOX DELLA FISICA / RISPOSTE SCIENTIFICHE ALLE DOMANDE DELLE CANZONI…ottava puntata!

Oggi prendo sul serio l’annoso dilemma che si pone Mick Jagger con ‘Jumping Jack Flash’.

Ci penso io ad andargli in soccorso…spiegandogli il moto browniano e la teoria cinetica dei gas!
Ecco il link all’8va puntata 👉 clicca! ⚡️

 

È la fisica, baby! 🤟

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Adesso noi con ENTANGLED ci vediamo al debutto Nazionale, il 21, 22, 23 Aprile al Teatro Menotti di Milano (clicca qui)!

Alla fine di ogni replica mi fermo nel foyer per firmacopie e dediche sui miei libri! Non vedo l’ora!!! 🥰
Ciao amici…leggete OGNI COSA È COLLEGATA Mondadori e regalatelo a più non posso! ♥️
(È il libro da cui ho tratto il nuovo spettacolo…clicca qui!)

 

Poi avete sentito il mio racconto di Chieng Shiung Wu? E’ la fisica di cui si innamora Pauli nel mio ultimo libro…ed è tra le protagoniste dello speech che ho fatto l’altro giorno, ecco il link per sentire la sua storia -> clicca!


 

 

Poi volevo dirvi che è uscita una nuova puntata sui social del mio JUKEBOX DELLA FISICA – RISPOSTE SCIENTIFICHE ALLE DOMANDE DELLE CANZONI…

…stavolta rispondo al dilemma che si pone Tommaso Paradiso quando canta “Cos’è che ci fa sentire polvere di stelle?” -> clicca qui su Tiktok… clicca qui su Instagram …e qui su YouTube!

 

 


 

Per i miei libri -> segui questo link: clicca!

Per i miei monologhi e spettacoli teatrali in tour -> segui questo link -> clicca!



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(in questa foto sono di fianco all'entanglement quantistico,
presso la sede dell'IBM di Zurigo)



I miei lavori più importanti:

  • Romanzo “L’incredibile cena dei fisici quantistici” -> clicca qui per leggerlo (è sulla fisica quantistica)
  • Spettacolo “Monologo Quantistico” -> monologo teatrale, per ospitarlo chiedi preventivo a gabriella.greison@gmail.com
  • Romanzo “Hotel Copenaghen” -> clicca qui per leggerlo (è sulla fisica quantistica)
  • Libro per bambini “Superdonne” -> clicca qui per leggerlo (è sulle donne della scienza)
  • Romanzo “La leggendaria storia di Heisenberg” -> clicca qui per leggerlo (è sulla fisica quantistica)
  • Spettacolo “La leggendaria storia di Heisenberg” -> spettacolo teatrale, per ospitarlo chiedi a Teatro Pubblico Ligure che lo produce o a me: gabriella.greison@gmail.com
  • Podcast “Il cantico dei quanti” -> clicca per ascoltarlo su Audible (è sulla fisica quantistica)
  • Saggio “Sei donne che hanno cambiato il mondo” -> per leggerlo clicca qui (è sulle donne della scienza)
  • Monologo “Sei donne che hanno cambiato il mondo” -> per averlo scrivimi gabrilla.greison@gmail.com
  • Saggio “Einstein forever” -> clicca qui per leggerlo (oltre che fisica quantistica, qui racconto anche la relatività)
  • Monologo “Einstein forever” -> monologo teatrale, per ospitarlo chiedi preventivo a gabriella.greison@gmail.com
  • Programma tv “Il favoloso mondo della fisica quantistica” -> clicca per guardarlo su Mediaset (è sulla fisica quantistica)
  • Romanzo “Einstein e io” -> per leggerlo clicca qui (è sulla prima moglie di Einstein, fisica, madre dei suoi figli)
  • Spettacolo “Einstein & me” -> per averlo scrivimi gabriella.greison@gmail.com
  • Romanzo “Ucciderò il gatto di Schroedinger” -> Clicca qui per leggerlo (è sulla fisica quantistica)
  • Spettacolo “Ucciderò il gatto di Schroedinger” -> per ospitarlo chiedi a Imarts che lo produce o a me, gabriella.greison@gmail.com
  • Qui il video in cui parlo del machine learning -> clicca.
  • Programma tv “La teoria di tutte” -> per Sky (è sulle donne della scienza)
  • Libro “Guida quantistica per anticonformisti” -> per leggerlo clicca qui (è sulla fisica quantistica)
  • Serie web “Jukebox della fisica – risposte scientifiche alle domande delle canzoni” -> sui miei social (Instagram, Tiktok, Youtube)
  • Libro  “Ogni cosa è collegata” -> per leggerlo clicca qui (è sulla fisica quantistica)
  • Spettacolo “ENTANGLED – Ogni cosa è collegata” -> per ospitarlo chiedi a Teatro Menotti che lo produce o a me: gabriella.greison@gmail.com

Non state dove o con chi non vi fa fiorire.

gabriella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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